Valgreghentino. L’addio a madre e figlio, uniti da una tragica morte

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I funerali di Davide Bonesi e della mamma Vilma, vittime entrambi di un incidente sulle scale di casa

Il parroco: “Il sorriso di Vilma e la premura di Davide nel servire i suoi genitori. Oggi viviamo la fraternità di un dolore familiare”

 

VALGREGHENTINO – Le due bare, l’una accanto all’altra, quella di mamma Vilma e del figlio Davide Bonesi, uniti da una morte che ha lasciata attonita l’intera comunità di Valgreghentino: “Questa è l’ora del buio, del pianto, del grido” è intervenuto il parroco, don Paolo Ventura, celebrando nel pomeriggio i funerali alla chiesa di San Giorgio.

Molte le persone che hanno voluto partecipare alle esequie, amici e conoscenti della famiglia Bonesi, la gente del paese, i colleghi di lavoro di Davide che si sono stretti attorno a marito e papà Giuliano, al figlio e fratello Gianluca.

 

“Viviamo la fraternità di un dolore familiare – ha aggiunto il sacerdote – a Giuliano e a Gianluca rivolgiamo il nostro abbraccio e l’espressione sincera per l’inaspettata tragedia che ha colpito i loro affetti”

Un dramma che si è consumato lunedì mattina, quando madre e figlio sono morti, insieme, a causa di un incidente con il montascale nel vano interno alla casa abitata dalla famiglia.

“E’ il dolore familiare della comunità di San Giorgio” ha proseguito il parroco che ha ricordato “la tenerezza e la bontà di Vilma che sempre esprimeva nonostante l’infermità fisica che l’aveva colpita” e Davide “un giovane uomo gentile, premuroso e discreto che ha accudito con tanto amore ed esemplarità mamma e papà”.

“Quante volte – ha proseguito don Paolo – mi è capitato di far visita a loro per portare la comunione a Vilma. Una volta, in particolare, li avevo raggiunti verso sera e ricordo ancora quella tavola apparecchiata come fosse un ristorante dove Davide si premurava di servire i suoi genitori, di prepararli per la cena. Quante volte li incontravo al bar di fronte che venivano a prendere il caffè, Davide sempre cordiale e Vilma con il suo sorriso”.

Una morte che ha creato sgomento in paese: “Che senso ha morire così? – ha chiesto il sacerdote – Le possibili parole di conforto risultano puramente palliative, si spengono in gola, in un silenzio impotente. Oggi non servono parole di circostanza. Sono le parole delle fede che ci auguriamo possano fare luce sulla tragicità di questo dolore umano”.