Omicidio di Sogno, l’addio a Maria Adeodata Losa: “Proteggici da lassù”

Tempo di lettura: 3 minuti

SOGNO – Una fitta nebbia aveva ricoperto l’intero paese ma alla fine un raggio di sole ha fatto capolino tra le nuvole, quasi un segno, un invito ad avere ancora fede e speranza, malgrado il momento buio.

Proprio l’invito alla fede è quello che il vicario Don Roberto Trussardi ha rivolto alla comunità di Sogno, riunita venerdì pomeriggio per dare l’ultimo e sofferto saluto alla compaesana Maria Adeodata Losa. Accanto al dolore, restano tante domande sulla morte dell’anziana 88enne, brutalmente uccisa con due coltellate nella sua abitazione lo scorso giugno.

La chiesa di Sogno

 

A Sogno, dove si era trasferita da Milano, Adeodata viveva in via Piave con la sorella maggiore, Leonilda, che accudiva con cura e dedizione. Quel maledetto 11 giugno la tragica scoperta da parte di una pronipote che, preoccupata perché non riusciva a mettersi in contatto con lei, aveva allertato i soccorsi.

Quella che inizialmente era stata ipotizzata una morte dovuta a cause accidentali, come un malore o una caduta, si è poi rivelata essere un brutale omicidio, per cui oggi unico indagato risulta Roberto Guzzetti, lecchese, 59 anni, che a Sogno proprio vicino alla casa di Maria Adeodata viveva nel suo secondo appartamento.

La trafila giudiziaria ha permesso di celebrare i funerali dell’anziana solo oggi, venerdì 3 febbraio, a quasi 8 mesi di distanza dalla morte. Mesi lunghissimi, difficili, “in cui ognuno di noi ha cercato a suo modo di rispondersi alle tante domande e di superare il dolore” come ha detto Don Roberto Trussardi durante la funzione, celebrata con Don Giuseppe, parroco di Monte Marenzo e Don Roberto, parroco di Cisano Bergamasco.

Nella piccola chiesa di Sogno, frazione di 50 anime di Torre De Busi, l’intera comunità si è riunita per porgere l’ultimo saluto a Maria Adeodata: presente anche il sindaco di Torre Eleonora Ninkovic che per la giornata odierna ha ordinato il lutto cittadino.

“Non conoscevo bene Adeodata – ha proseguito Don Roberto durante l’omelia – ma poco prima della tragica notizia ero stato a casa sua per dare la comunione alla sorella Leonilda, costretta a letto. Non parlava molto, era una donna schiva, di poche parole ma sempre ben pesate e rispettose. Si prendeva cura della sorella con una dedizione e una delicatezza esemplari. Sono passati oramai diversi mesi, ma il suo ricordo vive sempre in noi e oggi più che mai”. Quindi la preghiera: “Adeodata, proteggi sempre la tua comunità dall’alto dei cieli”.

Al termine della funzione la bara di Maria Adeodata Losa è stata accompagna in corteo fino al cimitero di Sogno dov’è stata seppellita e dove, finalmente, potrà godere della meritata pace.