Operazione contro l’ndrangheta lecchese e comasca: 40 arresti

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    CarabinieriLECCO – Di nuovo il lecchese al centro di un inchiesta contro l’ndrangheta: la notizia  è emersa nella primissima mattinata di martedì quando i carabinieri del ROS hanno dato il via all’esecuzione di ben 40 ordinanze di custodia cautelare in carcere, su richiesta della procura distrettuale antimafia di Milano, che hanno riguardato a la provincia di Lecco, Como, Milano, Monza, Verona, Bergamo e Caltanissetta.

    Gli indagati sono accusati di associazione mafiosa, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi. Le indagini dei militari, coordinate dalla procura, avrebbero localizzato tre gruppi mafiosi radicati nell’area lecchese e comasca, con infiltrazioni nel tessuto sociale locale e collegamenti con le cosche originarie in Calabria.

    Gli uomini del ROS dell’Arma sono anche riusciti a documentare i rituali per conferire cariche e ruoli agli affiliati che sarebbero avvenuti a Castello Brianza; è la prima volta in assoluto che viene filmata un’intera riunione di un clan dell’ndrangheta e le “promozioni” degli affiliati. I tre clan oggetto delle indagini sarebbero stati localizzati a Calolzio,  Cermenate e Fino Mornasco.

    “Formo la santa catena nel nome di Garibaldi, Mazzini e La Marmora”, parole del rituale pronunciato dagli ndranghetisti durante la riunione filmata dai carabinieri. Un giuramento al veleno quello compiuto dai nuovi affiliati: “Ci sono due alternative.. se commetterete una trascuranza grave non devono essere i vostri fratelli a giudicarvi, sarete voi a giudicavi – spiega nel video il boss ai nuovi arrivati – c’è una pastiglia, il cianuro, o prendete questa – mostrando  loro una pistola – che spara! Dei colpi in canna ne dovete riservare sempre uno! Quello è per voi!”
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