Padre di famiglia senza tetto né lavoro: “Ho bisogno di aiuto”

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Luca Riccomini (2)

LECCO – E’ una storia che non può essere ignorata dalle istituzioni quella di Luca Riccomini, 50enne originario di Castello Brianza, padre di due figli di 18 e 16 anni, costretto da qualche tempo a vivere come un senza tetto per le vie di Lecco.

La sfortuna di Luca è iniziata circa quattro anni fa con la separazione dalla sua compagna, che si è presa a carico i bambini, e la perdita del lavoro come metalmeccanico nell’azienda vicino a casa. Solo e senza un impiego, il 50enne è stato aiutato dai servizi sociali con l’erogazione di buoni spesa per l’acquisto di alimenti ma i soldi per l’affitto sono iniziati a mancare e circa un anno dopo è arrivato lo sfratto.

“A quel punto – ci spiega –ho richiamato gli assistenti sociali e il primo posto che mi hanno trovato è stato il centro di accoglienza di via dell’Isola a Lecco. Per i primi sei mesi non sono riuscito a trovare alcun lavoro poi, attraverso il centro dell’impiego e per la mia invalidità ad un piede, mi hanno assegnato dei posti temporanei in alcune ditte come borsa lavoro”.

In quel momento le speranze di Luca si erano riaccese ma trovare una nuova casa si è subito dimostrata un’impresa ardua: “Ovunque chiedono almeno tre mensilità in anticipo e guadagnando 430 euro al mese con questi contratti mi era impossibile. Oltretutto, lavorando, dovevo versare mensilmente al rifugio 158 euro. Fortunatamente, dopo qualche mese , ho trovato ospitalità a Casargo da conoscenti”.

Luca è rimasto in Valsassina fino allo scorso settembre, continuando a lavorare nel capoluogo grazie alle borsa sociali della Provincia, poi, purtroppo, ha dovuto liberare l’appartamento e si è ritrovato di nuovo in strada.

Luca Riccomini (1)Nel frattempo un nuovo accadimento ha gettato su Luca la difficoltà più grande: “Con i risultati dell’ultimo censimento, alla fine dell’estate gli uffici di Castello Brianza mi hanno informato che non avevo più la residenza nel mio Comune, non abitando più lì. Il problema è che non risulto residente da nessuna parte e come non residente non mi è stata rinnovata la possibilità di accedere alle borse sociali. Ora non ho più né lavoro, né casa, né aiuto”.

Una situazione paradossale che ha spinto il 50enne a bussare più volte agli uffici comunali: “Ho parlato addirittura con il sindaco di Lecco in persona ma mi ha detto che loro non possono fare nulla perché non sono mai stato residente in città. Anche a Castello Brianza, però, mi hanno ribalzato. Non so dove sbattere la testa”.

Ora Luca ha trovato riparo per dormire al rifugio invernale della Caritas che ospita altri senza tetto, mentre di giorno prosegue nella sua ricerca disperata di un impiego: “Alla mattina vado in biblioteca per guardare gli annunci sul giornale e su internet, mando curriculum via mail e mi presento ai portoni delle ditte per chiedere se hanno bisogno di un operaio. So fare di tutto e posso fare di tutto, qualsiasi posto mi andrebbe bene; non bevo e non ho problemi con la legge, voglio solo lavorare”.

La speranza di Luca è affidata anche a questo articolo, affinché le istituzioni possano ridargli una residenza per poter essere di nuovo assistito e che qualche imprenditore possa dargli una mano per un impiego. Il tempo stringe:

A marzo il rifugio notturno chiuderà e allora non mi resterà altro da fare che dormire per strada, proprio come un barbone. Già oggi non è che la situazione sia diversa – conclude – questa mattina mi sono fermato a chiedere l’elemosina davanti a un supermercato. Ho raccolto 3 euro stando lì dalle 8 a mezzogiorno. Sono cose che una persona non si augura mai di provare”.

Chi volesse contattare Luca Riccomini può farlo attraverso la nostra redazione oppure direttamente al cell. 345.1269692