Paramatti: “Io e mia moglie aggrediti in pieno centro”

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LECCO –  Un’aggressione in pieno centro città: un’esperienza che farà decisamente fatica a dimenticare Umberto Paramatti,  presidente del circolo culturale “Aldo Paramatti”,  che mercoledì sera è riuscito da solo a mettere in fuga il suo assalitore.

“Sono uscito dall’ufficio intorno alle 19 insieme a mia moglie. Ho percorso a piedi via  Roma fino all’angolo di piazza Garibaldi ed ho svoltato a destra incamminandomi lungo la via più centrale della città. Improvvisamente un ragazzotto intorno ai 30 anni e di origine straniera, visibilmente alterato,  è venuto minaccioso verso di me urlando – racconta Paramatti – ho impiegato un attimo per realizzare che ce l’aveva con me, al che ho indietreggiato scendendo dal marciapiede di accesso alla galleria per un paio di metri con mia moglie che, continuando a tenersi al mio braccio destro, si proteggeva dietro me”.

Momenti di grande tensione, durante i quali il teppista ha spintonato la sua vittima, tentando poi di colpirlo a pedate:

“Non riuscendoci, visto il mio arretrare – prosegue il lecchese nel racconto – ha sferrato tre calci… due a vuoto mentre il terzo sono riuscito a deviarlo con una manata.  Ho urlato qualcosa all’animale mentre sentivo qualche altra voce di là dalla strada… l’animale si è allontanato ed io ho chiamato il 112”.

Paramatti ha descritto all’operatore quanto accaduto e l’aspetto dell’assalitore, indicando anche la direzione nella quale il giovane si è dileguato, ovvero piazza XX Settembre. Sul posto sono giunti i carabinieri che si sono messi sulle tracce del giovane:

“Mi hanno chiesto se volevo fare denuncia… ma per carità prendetelo e toglietecelo di torno come vi pare, fate presto!”

 

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