Percepivano pensioni di parenti morti: frodati 700mila euro

Tempo di lettura: 3 minuti

LECCO – L’hanno chiamata non per caso “Operazione Lazzaro” ed ha portato alla scoperta di 300 soggetti che percepivano pensioni di parenti ormai defunti, frodando oltre 700mila euro allo Stato.

La Guardia di Finanza di Lecco ha così concluso un’operazione a tutela della spesa pubblica, che ha permesso di scoprire persone che hanno continuato a percepire pensioni di defunti per un ammontare complessivo di oltre 700 mila euro.

In collaborazione con la Direzione Provinciale dell’INPS, sono state vagliate tutte le posizioni pensionistiche – circa 10.000 – dei soggetti che, mentre dall’anagrafe dei Comuni della Provincia risultavano deceduti, continuavano a percepire pensioni di anzianità.

Dalle attività effettuate, anche per mezzo di indagini finanziarie, sono emerse circa trecento posizioni irregolari ai fini amministrativi e responsabilità penali per 50 persone. Questi ultimi, titolari di un proprio reddito da lavoro dipendente o autonomo, hanno continuato a riscuotere per anni le pensioni dei parenti defunti, come nel caso di un nipote che ha incassato – per novanta mensilità – la pensione del nonno morto da oltre sette anni.

I responsabili, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Lecco sia per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche – poiché, mediante delega allo sportello o direttamente sul conto corrente continuavano a percepire indebitamente pensioni erogate dall’INPS – sia per il reato d’indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato – per aver omesso di comunicare il decesso del de cuius, continuando a percepirne indebitamente la pensione.

L’intervento delle Fiamme Gialle ha permesso l’immediata sospensione delle prestazioni pensionistiche non dovute, consentendo il rientro nelle casse dello Stato di oltre 100 mila euro, mentre – per altri denari – sono in corso le procedure di recupero.

Inoltre, considerando che alcuni “defunti” hanno riscosso la pensione in rinomate località balneari poste sulle rive mediterranee di Spagna e Francia, si sta valutando la possibilità di attivare la procedura internazionale per il recupero delle somme indebitamente percepite.

L’attività, in aderenza alle linee programmatiche del Comando Generale del Corpo, ricorda come sia di particolare importanza verificare che le risorse dello Stato vengano indirizzate esclusivamente agli aventi titolo, contrastando, con decisione, ogni comportamento truffaldino finalizzato al depauperamento delle casse statali.