Procura sotto organico ma i reati calano, tranne quelli economici

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Il Palazzo di Giustizia in Corso Promessi Sposi

 

LECCO – I numeri raccontano un anno giudiziario intenso per la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecco e per il suo ristretto organico, composto da un Procuratore Capo, quattro sostituti procuratori e 18 unità nel personale amministrativo degli uffici.

Il rapporto tra sostituti e abitanti del circondario a Lecco si conferma il più alto in assoluto in Italia settentrionale, con un magistrato ogni 84.348 abitanti: un dato che aveva spinto il Consiglio Superiore della Magistratura a richiedere l’aumento di un’unità, per portare l’organico a cinque sostituti. “Sfortunatamente ci hanno risposto che non era possibile” ha commentato il Procuratore Capo Antonio Chiappani, che mercoledì mattina ha presentato i dati dell’attività giudiziaria dal giugno 2015 al luglio 2016. “I numeri per ora rimangono questi e onestamente, riguardando i dati non so neanche io come il poco personale di questo ufficio riesca a svolgere il  lavoro. Stiamo in piedi grazie a cinque ragazzi del servizio civile che aiutano, un vigile urbano e due amministratori sociali“.

E’ stato calcolato che i quattro sostituti procuratori (il dott. Paolo Del Grosso, il dott. Nicola Preteroti, la Dott.ssa Silvia Zannini e la Dott. Cinzia Citterio) abbiano circa 500 udienze l’anno, dove con udienza, come spiegato, è intesa la sessione di udienze in una giornata: “Per un magistrato essere in udienza vuol dire tempo tolto alle indagini, ai fascicoli che arrivano e ad altro lavoro” ha detto Chiappani. Senza contare il lavoro di front-office che quotidianamente gli uffici svolgono: sono state oltre duemila in un anno le certificazioni per l’estero firmate.

Il Procuratore Capo Antonio Chiappani

Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (giugno 2014-luglio 2015) si è registrata una diminuzione di tutti i reati, fatto salvo per quelli a carattere economico: come già lo scorso anno infatti la bancarotta fraudolenta è il reato più commesso sul territorio, con un incremento del 43,58% (56 procedimenti iscritti contro i 39 del periodo precedente).

In totale nel periodo in esame sono stati iscritti 5.469 i procedimenti a carico di noti (- 4,82% rispetto al 2014-2015) e 3.148 a carico di ignoti. In questo contesto un primo dato da segnalare è la diminuzione del numero dei reati commessi dai cittadini stranieri, 1.583 contro i 1.884 del periodo precedente (-33,70%).

In lieve diminuzione anche il numero dei procedimenti per furto (-16,70% contro noti, -8,36% contro ignoti) anche se, come ribadito “il numero dei furti resta particolarmente elevato in particolare in casa”.

Sul fronte dell’omicidio volontario cinque le notizie di reato iscritte, di cui una a carico di noti (si tratta dell’anziana Maria Adeodata Losa, assassinata nella sua abitazione a Sogno nel giugno 2016 e per cui risulta indagato Roberto Guzzetti) e quattro a carico di ignoti (uno di questi trasmesso per competenza territoriale alla Dda di Reggio Calabria).

Per quanto riguarda l’omicidio colposo due le morti avvenute a causa di incidenti sul lavoro, 16 per incidenti stradali, 13 per denuncia di colpa professionale. I procedimenti iscritti per lesioni colpose sono stati complessivamente 188 tra cui rientra l’oramai tristemente nota vicenda di mobbing sistematico che ha coinvolto la Gilardoni Raggi X di Mandello del Lario.

Diminuite le iscrizioni per violenze sessuali, sfruttamento della prostituzione e pedofilia, anche grazie allo sviluppo di protocolli investigativi ed intese con gli entri preposti al sostegno sociale, così come quelli in materia di detenzione di stupefacenti (-19,70%).

Infine, a fronte di una notevole diminuzione dei procedimenti per estorsioni (-41,03%) si è registrato un aumento delle truffe ai danni di imprese e di persone fisiche e a mezzo internet.

“Su tutto il territorio si è registrata una generale diminuzione dei reati, eccetto quelli economici – ha commentato il Procuratore Capo Chiappani – il territorio lecchese, insieme a quello comasco e di Monza Brianza è ben monitorato dalle forze dell’ordine e dalla Dda di Milano col quale siamo sempre in stretto contatto. L’attenzione da parte di tutti è molto alta nonostante anche le forze dell’ordine abbiano sempre più difficoltà in termini di organico”.