Pusher sul treno: eroina gratis agli studenti per farseli clienti

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CIVATE – “El diablo è tornato”. Così lo spacciatore marocchino Khalid Kaabal, classe 1995, annunciava con un sms ai clienti il suo ritorno a Lecco dopo essere stato in Marocco. Peccato per lui che il messaggio sia giunto anche agli agenti della Polizia di Lecco che giovedì lo hanno arrestato al termine di un inseguimento nei boschi sopra Civate, diventati la roccaforte dello spaccio.

Non solo: insieme al “diablo” altre cinque persone sono state raggiunte dalle ordinanze di custodia cautelare in carcere e due agli arresti domiciliari, su un totale di 14 emesse al termine dell’indagine coordinata dalla Procura di Lecco.

DIABLO
“El Diablo” alias Khalid Kaabal, arrestato

Si tratta di cittadini stranieri, albanesi e tre italiani che nel lecchese avevano creato due gruppi di spaccio: il primo arroccato nei boschi sopra la stazione di Civate, il secondo che sfruttava le stazioni ferroviarie e il treno Besanino per incontrare gli studenti e vendere loro la droga.

Hashish in particolare, cocaina ma anche eroina, addirittura regalata a ragazzi minorenni per arrecare loro dipendenza della sostanza e farli diventare loro clienti.

“Li avvicinavano con cessioni gratuite o a prezzi bassissimi di hashish e marijuana – ha spiegato il dirigente della Squadra Mobile, Marco Cadeddu – poi offrivano loro una fumata gratis di eroina, una o due volte, per poi vendergli piccole dosi a 5 euro. Fidelizzavano così i propri clienti, facevano in modo che sorgesse in loro la dipendenza fisica e psicologica della sostanza. Questa è la cosa che ci ha preoccupato di più. Oggi l’eroina costa sempre meno, circa 20 euro al grammo, e risulta essere alla portata anche dei giovanissimi”.

 

SPACCIO LECCO - DIABLO

Questi pusher senza scrupoli creavano così il loro esercito di giovanissimi tossicodipendenti che, senza soldi a disposizione, arrivavano a rubare superalcolici o biciclette da barattare con gli spacciatori per grammi di sostanza: a confermarlo ci sarebbero sette recenti arresti e quattro persone indagate per piccoli furti ai danni di esercizi commerciali; alcune ragazze, invece, si sarebbero concesse sessualmente, pagando la droga in “natura”.

Secondo le indagini, a capo di questo gruppetto di spacciatori ci sarebbe stato l’albanese Francesk Mecaj, classe 1987, descritto come un personaggio pericoloso, che si aggirava spesso e volentieri armato di un bastone con il quale minacciava i clienti “infedeli”, se scoperti a comprare da altri spacciatori.

DIABLO - SPACCIO

La banda che si occupava dello spaccio sul Besanino dipendeva e si riforniva dal capetto indiscusso, il “diablo”, che riceveva clienti e altri pusher arroccato nei boschi sopra Civate, accampato con una tenda da campeggio.

Un luogo difficile da raggiungere e al riparo dall’arrivo della Polizia, gli agenti hanno dovuto pazientare a lungo prima di poterlo arrestare, raccogliendo tutte le prove necessarie ad incastrarlo. Nel pomeriggio di giovedì, il blitz e l’inseguimento nel bosco concluso con le manette ai polsi del 20enne. Arrestato anche suo fratello Rachjd Kaabal, classe 1985, oltre a Icham Touzara, classe 1988, Karim Belhadj, classe 1987.

EL DIABLO

 

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“Si tratta di personaggi pericolosi – ha proseguito Cadeddu – senza casa né famiglia sul territorio e che avrebbero fatto di tutto per di scappare”.

La dimostrazione c’è stata questa estate quando, durante una fuga in auto, hanno provato ad investito i poliziotti che tentavano di bloccarli, ferendo due agenti. Alla guida del veicolo vi era però un italiano, Natale Iraci, reclutato come autista dai pusher e “retribuito” con dosi di droga. Oggi l’uomo, milanese, è agli arresti domiciliari così come Davide Cusato, classe 1977 anch’esso della provincia di Milano. E’ finito invece in manette un altro italiano, William Barone, classe 1985, residente nella zona di Cassago.

Oltre duemila le cessioni di droga contestate a questo organizzazione. L’indagine ha permesso di individuare un terzo gruppo di pusher nel varesotto attivo nei comuni di Origgio, Solaro, Rescaldina, Saronno, Castellanza che in alcuni casi ha rifornito della droga i pusher attivi nel lecchese.