Ricambi per cellulari contraffatti. Maxi-sequestro della GDF

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    LECCO – Conclusa dalle Fiamme Gialle della Compagnia della Guardia di Finanza di Gallarate l’operazione denominata “Cellular Crime” grazie alla quale è stata sgominata un’associazione a delinquere finalizzata all’introduzione, ricettazione ed al commercio sul territorio nazionale di prodotti contraffatti, denunciando 17 persone all’Autorità Giudiziaria.

    Proprio in provincia di Lecco la GdF ha individuato una delle due basi operative occulte (l’altra era situata nella provincia di Frosinone) utilizzate per gestire ed amministrare il “branch italiano” di una società “maltese” indagata, basi dalle quali venivano spediti su tutto il territorio nazionale, verso i clienti della società, i pacchi relativi alla merce acquistata dai siti internet.

    Nello specifico i militari delle Fiamme Gialle hanno individuato attività locali che effettuavano sostituzioni e riparazioni di Iphone e Smartphone utilizzando pezzi di ricambio contraffatti (di produzione cinese), privi delle necessarie attestazioni di qualità, indispensabili per l’immissione in commercio nel territorio della Comunità Europea.

    Materiali che venivano acquistati da una società avente sede nella Repubblica di Malta, la quale vendeva la merce attraverso specifici siti internet (veri e propri “negozi on-line”) e piattaforme di e-commerce.

    A seguito di una minuziosa analisi delle dinamiche commerciali dei più noti brands di telefonia mobile (Apple, Samsung, Blackberry, Nokia-Microsoft, Huawei, Lg, etc….), i militari hanno appurato che i componenti dei marchi Apple e Blackberry non potevano essere commercializzati da soggetti terzi rispetto alle case madri.

    Infatti, le riparazioni sono riservate in via esclusiva ai punti di assistenza autorizzati del marchio stesso, mentre per quanto riguarda le altre case produttrici (Samsung, Huawei, Nokia-Microsoft, Lg, etc), è stato accertato che queste società non commercializzano parti singole degli accessori (come ad es. vetri, touch screen, ecc. ma, bensì, l’intero display).

    A seguito dell’attività investigativa, la Guardia di Finanza ha trasmesso la comunicazione della notizia di reato alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, la quale ha disposto la perquisizione di numerosi esercizi commerciali posti sul territorio nazionale che avevano acquistato da quei negozi online gli articoli contraffatti poi utilizzati per le riparazioni.

    Le indagini condotte, hanno portato al sequestro di quasi 11 mila articoli contraffatti (vetri, componenti interni, batterie, cristalli liquidi, touch screen, scocche, ecc.), e alla denuncia di 17 soggetti (per i reati di cui agli artt. 110, 416, 474, 474-ter e 648 c.p.).

    Contestualmente, è stata smantellata un’associazione a delinquere finalizzata all’introduzione, ricettazione ed al commercio sul territorio nazionale di prodotti recanti marchi contraffatti scoprendo le due basi operative occulte situate, come anticipato, una nella provincia di Lecco e una nella provincia di Frosinone.

    Sedi operative/direzionali che, come confermato dalla GdF, rappresentavano stabili organizzazioni occulte, utili allo svolgimento dell’attività economica della società maltese in Italia, integrando, sotto il profilo fiscale, il principio relativo alla stabile organizzazione dell’impresa non residente.

    I due soci-amministratori della società maltese sono stati, pertanto, segnalati all’Autorità Giudiziaria competente anche per l’ipotesi di reato di cui all’art. 5 del D.Lvo 74/2000, in quanto non hanno provveduto a presentare la prescritta dichiarazione dei redditi. Sono in corso gli accertamenti tributari finalizzati alla quantificazione dei redditi omessi e delle relative imposte evase.

    Una prima stima ha permesso di quantificare in circa 4,5 milioni di euro l’imponibile sottratto a tassazione. Al termine della complessa attività, le Fiamme Gialle Gallaratesi, al fine di aggredire i capitali illecitamente costituiti e interrompere l’illecita attività on-line, hanno avanzato all’Autorità Giudiziaria inquirente una richiesta di sequestro per equivalente e per sproporzione di beni per un ammontare complessivo di oltre 3 milioni di euro, nonché di oscuramento dei siti utilizzati.

    L’Autorità Giudiziaria bustocca ha emesso specifico provvedimento di sequestro preventivo d’urgenza, a scopo di confisca, su beni riconducibili e/o di proprietà degli indagati, nonché un provvedimento volto all’oscuramento dei siti oggetto d’indagine.

    Nei giorni scorsi, si è provveduto a sottoporre a sequestro immobili, veicoli di lusso di grossa cilindrata (tra cui un Aston Martin del valore di oltre 250.000 euro), nonché ad oscurare i due siti internet tramite i quali veniva posta in vendita la merce contraffatta. L’operazione appena ultimata conferma l’impegno del Corpo volta alla tutela dell’economia legale, intervenendo nei confronti di quei soggetti che provocano distorsione alle regole del libero mercato e mettono a repentaglio anche la salute del consumatore utilizzando prodotti non sicuri e di scarsa qualità.