Messa per le sorelline di Chiuso: “ci mancherà tutto di voi”

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LECCO – “Care Simona, Keisi e Sidny, è il vostro papà che vi scrive, con il cuore sommerso dal dolore: non capisco, non ne sono ancora capace, ma non voglio giudicare vostra madre. Mancate a tutti noi, parenti ed amici, che non abbiamo capito e immaginato quello che poteva succedere. Intorno a voi vedevamo solo un grande amore, cercavamo di fare il possibile, ma non è stato abbastanza. Ci mancherà tutto di voi, i vostri sorrisi, i vostri sogni, la vostra allegria: vi preghiamo di volerci bene dal cielo dove siete ora e chiediamo di donarci quell’amore che non vi abbiamo saputo dare, quel futuro che sognavate e che non siamo riusciti a darvi”.

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Sono queste le parole della lettera scritta dal padre delle tre piccole vittime della strage di Chiuso, pronunciate al termine della celebrazione eucaristica svoltasi mercoledì 12 marzo in Basilica da parte di alcuni parenti. Una celebrazione, quella presieduta dal vicario episcopale mons. Maurizio Rolla, che ha raccolto tantissimi fedeli e che è stata voluta, come ha specificato lo stesso vicario episcopale, “non certo per invadere il campo familiare di questi nostri cari fratelli di altra fede o di non fede, ma perché come comunità cristiana non abbiamo altro da offrirvi se non il tesoro della Parola”. “Siamo in un grosso momento di buio – ha affermato all’inizio della celebrazione mons. Franco Cecchin – e abbiamo bisogno della tua Parola, Signore, per dare significato a una cosa più grande di noi, al mistero del dolore. Siamo poveri e smarriti, ma sappiamo che c’è sempre la luce della tua Parola”.

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Non si può non avere il cuore trafitto – ha spiegato nell’omelia monsignor Rolla, citando le parole dell’arcivescovo Scola – ma in una dimensione così tragica è proprio l’eucarestia e il dono della fede che ci sprona a raccontare cos’è la salvezza”. “Al di là delle diverse fedi – ha affermato ancora il vicario episcopale – non smarcatevi mai dalla parola salvezza: unendoci e condividendo, dobbiamo trovare una strada per continuare ad affermare la voglia di vivere e la speranza, specialmente nei confronti dei più giovani. Per i veri credenti, il sangue non chiama altro sangue o la vendetta, come potrebbe sembrare in un primo momento, bensì chiama la misericordia: questo momento di silenzio e di riflessione sembra urlarci la passione per la vita, nella certezza che il Signore accoglie tutti i protagonisti, anche quelli più tragici”.

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Al termine della messa, i compagni di Keisi hanno intonato il canto “Camminerò”, mentre alcuni alunni della scuola frequentata da Simona hanno letto i propri messaggi di saluto: “Cara Simo – hanno affermato i ragazzi della 3a E – sei volata via troppo in fretta: ora sei un angelo dalle maniere gentili e sarai felice insieme alle tue sorelline, ma non riusciamo a immaginare i giorni a scuola senza di te”. “Cara Simo – hanno aggiunto gli studenti della 3a F – non riusciamo a credere a quello che è successo e vorremmo che fosse solo un brutto sogno. Ora non ti vediamo con gli occhi, ma con il cuore e penseremo a te con gioia, sicuri che veglierai su di noi”.

Le offerte raccolte durante la messa sono state destinate ai familiari delle tre giovani vittime, mentre domani, giovedì 13 marzo, il sindaco Brivio ha proclamato una giornata di lutto cittadino.