Schianto tra Tornado: al lavoro anche i lecchesi del CNSAS

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    LECCO – Anche il Soccorso Alpino lecchese con una quindicina di uomini è impegnato in questi giorni nell’ascolano dopo il disastro aereo dei due caccia Tornado che si sono schiantati in volo lo scorso 19 agosto ed è proprio del CNSAS il merito di aver rinvenuto la seconda scatola nera di uno dei due arei da combattimento coinvolti nell’incidente.

    Il ritrovamento è avvenuto intorno alle 11.30 di sabato mattina in una zona impervia a tre chilometri dal campo base di Venarotta (AP), dove sono concentrati i centri di coordinamento del CNSAS e dell’Aeronautica Militare.

    La scatola nera, ritrovata sotto una parete rocciosa vicino ad uno stretto canale boschivo, è stata recuperata con il verricello da un elicottero Agusta Westland 139 dell’Aeronautica e portata al campo base, dove è stata presa in consegna alle 12.45 dall’autorità giudiziaria.

    cnsas_tornado_20140821_2Gli uomini del CNSAS stanno continuando in queste ore le operazioni di ricerca, concentrate soprattutto nell’identificare e georeferenziare (raccogliere coordinate e punti GPS) i resti dei due velivoli militari. Nella serata di venerdì è stato individuato il cockpit dove si presumeva fosse il corpo del quarto militare deceduto: squadre del Soccorso Alpino e Speleologico sono state inviate notte tempo sul posto del ritrovamento per meglio organizzare in sicurezza le operazioni di recupero.

    Attualmente stanno operando nell’ascolano 54 tecnici del CNSAS, provenienti da Marche, Lazio, Abruzzo, Toscana, Molise, Umbria e Lombardia.
    In dettaglio, i tecnici appartenenti alle cinque Delegazioni del SASL (Soccorso alpino e speleologico lombardo) sono una trentina: tre dalla V Bresciana, cinque dalla VI Orobica, otto dalla VII Valtellina – Valchiavenna, 15 dalla XIX Lariana e anche dalla IX Speleologica.