Strage di Chiuso, il padre ai CC: “Non trovo spiegazioni”

LECCO – “Un delitto che ancora non trova una spiegazione, forse perché non ci sono spiegazioni certe”. Così il comandante provinciale dei Carabinieri, il tenente colonnello Rocco Italiano, al termine di una giornata intensa di accertamenti per chiarire i contorni del tragico accaduto che ha sconvolto i lecchesi.

Tre giovani vite consegnate alla morte dalla stessa donna che aveva donato loro la vita, all’alba di domenica in un’abitazione di un condominio affacciato al cantiere della Lecco – Bergamo. Lunedì, sulla drammatica vicenda, è stato sentito il padre delle bambine, Baskim Dobushi, che alla vigilia della strage era partito per l’Albania ed è rientrato lunedì mattina in città, dopo aver preso un volo da Tirana a Milano Malpensa.

“Un uomo distrutto – come lo ha definito lo stesso comandante dell’Arma – e che non ha saputo spiegare il perché di quanto successo”.

Un colloquio, quello tra i militari e l’operaio 45enne, che si è svolto nel pomeriggio di lunedì presso la caserma dei carabinieri di Calolzio e che non avrebbe evidenziato alcuna rilevanza investigativa. Si è parlato spesso della depressione che avrebbe afflitto l’autrice del triplice infanticidio, la 37enne Edlira Coba Dobushi, anche se, come avrebbe confermato il medico di famiglia, la donna non assumeva alcun tipo di psicofarmaco per curarsi.

La donna è ancora in rianimazione e in prognosi riservata all’ospedale Manzoni. E’ stata operata per la ferita all’addome che si è provocata da sola nel tentativo di uccidersi, dopo aver compiuto il tremendo gesto. Martedì dovrà subire un nuovo intervento a causa della seria lesione che si sarebbe provocata al duodeno. Se e quando si riprenderà, l’aspetterà il carcere e la pensante accusa di triplice omicidio da affrontare in tribunale.

“Noi proseguiremo nei nostri accertamenti – ha spiegato il tenente colonnello –concentrandoci su una serie di cose che abbiamo rilevato dentro l’abitazione. Sull’esecutore materiale non ci sono dubbi, trovare la causa non è semplice e, per quanto razionalmente sia possibile farlo, ci proveremo”.

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