Terrorismo. Chiesto il rito immediato per il “pugile dell’ISIS”

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    Moutaharrik Abderrahim, classe 1993, atleta di kickboxing, arrestato nell'operazione anti terrorismo
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    Abderrahim Moutaharrik , il pugile arrestato a Lecco

    LECCO – Chiesto il rito immediato nei confronti di Abderrahim Moutaharrik che dovrà affrontare la pesante accusa di partecipazione e associazione con finalità di terrorismo internazionale: la richiesta è stata avanzata lunedì dalla Procura di Milano nei confronti del “pugile dell’ISIS” così come è stato soprannominato dai media il 27enne campione di kickboxing arrestato a Lecco insieme alla moglie Salma.

    Anche lei dovrà comparire di fronte al giudice per gli stessi reati, così come i due soggetti arrestati a varese: il 23enne Abderrahmane Khachia e Wafa Koraichi, la sorella di Mohamed Koraichi, l’uomo di Bulciago che nel gennaio 2016 era partito alla volta della Siria con la moglie e i tre figli entrambi marocchini. L’indagine contro presunti jihadisti condotta dalla Digos di Lecco, Varese e Milano insieme al Ros dei Carabinieri.

    Nella casa lecchese del pugile marocchino, gli investigatori avrebbero trovato anche un coltello, nascosto sotto il materasso del letto, simile a quello usato da un miliziano islamico in uno degli orribili video di decapitazioni diffusi dallo Stato Islamico.  Un filmato che lo stesso Moutaharrik avrebbe conservato sul proprio cellulare.