Traffico di droga sul deep web: 5 arresti, controlli in tutta Italia

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Da sinistra l’agente Gallo del Servizio Centrale Operativo, il capo della Squadra Mobile Cadeddu, il Procuratore Antonio Chiappani, il Questore Filippo Guglielmini e il sovrintendente Andrea Rados

 

LECCO – 5 arresti, 10 indagati, sequestri di droga e contanti e un dominio internet per accedere ad un noto sito del deep web, IDC, oscurato. Questo il bilancio dell’indagine I.D.C. acronimo di Italian Darknet Community, avviata più di un anno fa dalla Questura di Lecco e dal Servizio Centrale Operativo.

Tutto avrebbe avuto inizio con l’arresto, nel novembre del 2015, di Alberto Villa 31enne disoccupato di Olginate, che grazie al traffico di droga e altre attività criminali sul web era riuscito a costruirsi una vera e propria fortuna (vedi articolo precedente). L’analisi del materiale informatico sequestrato allora avrebbe permesso agli agenti di scoprire di più sul mondo del traffico illecito nel darkweb.

Droghe in vendita sul mercato nero (clicca qui per ingrandire)

 

Dopo mesi di indagini, anche sotto copertura, nella giornata di oggi venerdì 28 aprile sono scattate le perquisizioni e gli arresti in 25 province di tutto il paese. 5 le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dagli uomini della Polizia di Stato, nei confronti di tre italiani e due stranieri, (un albanese e un brasiliano) tutti di età compresa tra i 35 e i 55 anni e fermati tra Pisa e Forlì. Per loro l’accusa è di traffico internazionale di sostanza stupefacente e riciclaggio. I soggetti utilizzavano infatti il deep web per lo spaccio di droga (in particolare cocaina, marijuana, hashish e diverse droghe sintetiche).

Tra di loro, come emerso, anche un italiano segnalato nel 2013 dalle autorità americane come tra i più pericolosi trafficanti di droga nel darkweb, ai tempi dell’indagine dell’FBI che aveva portato alla chiusura del blackmarket Silkroad. Grazie al lavoro degli inquirenti si è riusciti a risalire all’identità dell’uomo, 55enne, arrestato venerdì mattina a Pisa. L’attività svolta ha permesso di imputare a Kriminale (questo il suo nome sul darkweb) circa 2.300 cessioni di droga dal 2013 a oggi.

Il capo della Squadra Mobile Marco Cadeddu

L’inchiesta è stata coordinata dalla Procura di Lecco e in seguito estesa alle Procure di Bergamo, Pisa, Forlì e Rovereto. Durante le perquisizioni – ancora in corso – sono stati trovati e sequestrati diversi chili di droghe sintetiche e somme contanti per 200 mila euro. Ma il “sommerso” potrebbe essere molto di più: “Il nostro lavoro è stata una briciola in una giungla ben più estesa ed intricata – ha commentato il capo della Squadra Mobile Marco Cadeddu – attraverso questa indagine è emerso che il mondo del darknet è più esteso che mai e che gli utenti sono in parte molto giovani. Come noto questa parte nascosta del web permette la vendita non solo di droghe ma di armi, documenti clonati, software abusivi per banche dati e molto altro. Una sorta di amazon del nero, dove basta accedere, avere i bitcoin per pagare, selezionare il prodotto interessato e comprarlo”.

La descrizione di una patente falsa in vendita

 

Lavorare in questo mondo non è stato facile per gli uomini della Questura di Lecco: “Il darknet – ha spiegato l’agente Gallo, funzionario del Servizio Centrale Operativo – non utilizzando i normali protocolli http e https non permette l’identificazione degli utenti tramite indirizzo IP. In questo modo è possibile prendere contatti anonimi con i venditori del darkweb attraverso comunicazioni criptate. L’utilizzo della moneta virtuale Bitcoin è un ulteriore ostacolo all’individuazione dei soggetti in quanto non tracciabile”.

Come spiegato avere delle Bitcoin non è illegale ma lo diventa se il cambio dall’euro o con l’euro viene fatto senza le regolari autorizzazioni. Oggi il valore di un Bitcoin è di 1.175 euro: “Solo un anno fa valeva invece 350 euro, il dato è davvero molto variabile e di conseguenza il valore degli affari che girano intorno a questo mercato nero molto ramificato” ha detto Cadeddu. L’indagine ha permesso di far scattare le manette ai polsi a uno dei principali bancari della rete nera, residente a Bergamo, che si occupava di effettuare gli scambi illeciti da euro a bitcoin.

Per identificare gli arrestati gli uomini della Polizia hanno compiuto un minuzioso lavoro di indagine anche sotto copertura, riuscendo così a ‘pizzicare’ gli spacciatori che sul dark web pubblicavano anche dei video illustrando la propria merce e le modalità di spedizione: lo stupefacente, venduto in minimi quantitativi per evitare ogni rischio, veniva spedito all’interno di oggetti di uso comune come statuette, cellulari, hard disk, persino bottigliette di bibite.

VIDEO

10 gli indagati, uno anche in Provincia di Lecco: secondo le prime indiscrezioni si tratterebbe di un cittadino di Bellano. Al termine dell’attività investigativa il dominio italiandarknet.io, utilizzato per accedere al sito I.D.C, è stato oscurato.

“La nostra indagine si è concentrata sullo spaccio di stupefacenti ma il commercio in questo mondo è davvero estesissimo, fiorente e preoccupante” ha concluso il capo della Squadra Mobile lecchese.