Traffico di rifiuti verso l’Africa: i carichi partivano anche da Lecco

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Al porto di Genova sequestrati diversi carichi illeciti di rifiuti che sarebbero stati inviati in Africa

Diversi provenivano da Lecco e Bergamo, 16 persone denunciate

LECCO – Il capoluogo manzoniano si scopre, suo malgrado, “crocevia” del traffico internazionale di rifiuti: dopo il maxi sequestro in stazione a Lecco di un carico diretto verso i paesi dell’Est Europa (vedi qui) ora è un’indagine della Guardia di Finanza di Genova a fare luce sulle “spedizioni pericolose”, così come è stata chiamata l’operazione, che partivano dal Nord d’Italia verso il porto di Genova, con destinazione l’Africa.

Lecco e Bergamo sono stati tra i principali punti di partenza dei rifiuti trasportati verso il capoluogo ligure. In tutto 130 tonnellate quelle sequestrate dalle Fiamme Gialle che hanno fermato 6 furgoni e 10 container sui quali erano stati caricati.

L’indagine, durata 12 mesi ed effettuata dalla Guardia di Finanza di Genova in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane, ha portato alla denuncia di 16 persone, alcuni di loro in provincia di Lecco.

I reati contestati sono spedizione illecita di rifiuti e ricettazione, perché in certi casi si è accertato che i rifiuti (parti di automobili o di motocicli, motori) erano provento di furto.

Secondo quanto accertato dalla Guardia di Finanza, i rifiuti provenivano da diversi operatori economici, perlopiù italiani, e consegnati nelle mani di gruppi organizzati di soggetti nord africani, per eludere i costi e l’iter di gestione e smaltimento previsti dalla legge italiana.

“I carichi intercettati, molti dei quali di provenienza da Lecco e Bergamo e da altre zone del Nord d’Italia, confluivano a Genova per essere spediti illecitamente in Africa – spiega il sottotenente Francesco Gianquinto del II° Gruppo Guardia di Finanza di Genova – E’ un fenomeno insidioso che stiamo tenendo fortemente monitorato”.

Senegal, Nigeria, Marocco e Costa d’Avorio sono le mete di questo traffico illegale. “Arrivati in Africa – spiega Gianquinto – i rifiuti vengono sviscerati, con trattamenti inquinanti, per recuperare quanto possibile e il residuo abbandonato in mega discariche”. Le tristi immagini della cataste e distese di rifiuti nei paesi africani sono note anche grazie ai servizi giornalistici dei media internazionali.