Tragedia al Bianco, è morto l’alpinista Marco ‘Butch’ Anghileri

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LECCO – L’alpinista Marco “Butch” Anghileri, classe 1972, è deceduto in un tragico incidente mentre stava raggiungendo la vetta del Monte Bianco dopo aver concluso la prima salita solitaria in invernale della Jöri Bardill, sul Pilone Centrale del Freney.
Una notizia che ha raggelato l’intera città di Lecco, il Gruppo Gamma di cui “Butch” faceva parte e l’intero mondo alpinistico.

La drammatica notizia è giunta nella serata di domenica ed è stata confermata dalla famiglia che si è stretta in un profondo silenzio. Il Soccorso Alpino Valdostano nella giornata di ieri non aveva diramato la notizia in quanto, causa condizioni meteo avverse caratterizzate da forte vento, non è riuscito ad effettuare il recupero del corpo, avvenuto lunedì mattina ai piedi del pilone centrale del Freney. La salma di Anghileri  è stata trasportata  a Courmayeur.

Per ora solo vaghe supposizioni su quello che potrebbe essere accaduto, anche se sembrerebbe che qualcosa sia andato come non doveva nel tratto in cresta che dall’uscita della via Bardill porta alla vetta del Bianco da dove il “Butch” avrebbe poi dovuto intraprendere la discesa verso Chamonix e fare rientro a casa nella giornata di sabato.

A far credere che la fatalità sia avvenuta in cresta è il punto in cui il corpo è stato localizzato, alquanto distante rispetto alla linea lungo la quale corre la via Bardill. Tuttavia, solo a recupero effettuato si potrà stabilire con più esattezza cosa sia veramente accaduto.

L’ultimo contatto che Marco Anghileri ha avuto con la famiglia è stato giovedì, un sms sintetico ma rincuorante: “Notte fredda e ventosa, ma tutto bene”. L’indomani ha quindi attaccato la famosa “Chandelle”, gli ultimi tre tiri della via, quelli più difficoltosi, sotto gli occhi attenti di amici valdostani che lo stavano seguendo a distanza con i binocoli, quindi l’uscita dalla Bardill e il tratto finale in cresta ma da qui in poi è calato il silenzio.

Inizialmente tutti hanno pensato ad una mancata comunicazione dovuta al cellulare scarico, mentre il padre Aldino si era nel frattempo portato a Chamonix dove avrebbe dovuto raggiungere il figlio. Col passare delle ore si sono fatti avanti i primi brutti presentimenti: troppo il tempo trascorso dall’uscita della via, al passaggio in cresta, alla vetta del Bianco e il rientro a Chamonix. Il primo a sospettare che fosse accaduto qualcosa di grave è stata una guida alpina valdostana nonchè amico del Butch che da martedì stava seguendo in diretta la scalata. Sospetti sempre più pressanti fino alla decisione di richiedere un intervento dell’elicottero per perlustrare la zona. Di lì a poco, purtroppo, i brutti presentimenti si sono rivelati una cruda realtà.

Marco Anghileri, lascia la moglie Barbara, i figli Carlo e Giulio e i fratelli Sara e Luca. Per il papà Aldino e la mamma Marinella Castelnuovo si tratta di un secondo duro colpo, che segue alla scomparsa del primogenito Giorgio, anche lui alpinista, avvenuta nel 1997, quando perì in un incidente all’età di 27 anni, travolto da un Tir mentre percorreva in bicicletta la SS36 nel tratto di Isella.

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