Tre avvisi di garanzia per il crollo del viadotto di Annone

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LECCO – Sono tre i primi avvisi di garanzia emessi dalla Procura di Lecco per la vicenda del crollo del viadotto di Annone nei confronti di tre ingegneri, due della Provincia e uno di Anas.

I loro nomi sono stati iscritti nel fascicolo d’inchiesta: si tratta di Angelo Valsecchi, classe 1966, dirigente provinciale alla viabilità, il collega Andrea Sesana, classe 1981 di Oggiono, responsabile del servizio concessioni e reti stradali, mentre per Anas risulta indagato Giovanni Salvatore, classe 1960 di Taranto, capo del centro manutenzioni e responsabile dal 2011 della tratta interessata dal crollo del viadotto sulla SS36. 

Le ipotesi di reato sono omicidio e disastro colposo, e lesioni.

Iscritti nel registro degli indagati: l'ing. Salvatore (Anas) l'ing. Andrea Sesana e l'ing. Angelo Valsecchi (Provincia)
Iscritti nel registro degli indagati: l’ing. Salvatore (Anas) l’ing. Andrea Sesana e l’ing. Angelo Valsecchi (Provincia)

 

Quest’ultimo, quel drammatico venerdì, era stato contattato dal capo cantoniere sul posto per effettuare un sopralluogo dopo la caduta di calcinacci dal viadotto, che avevano spinto l’addetto dell’azienda stradale a chiudere una sola corsia di marcia. L’ing. Salvatore, partito da Milano, riuscì ad arrivare ad Annone solo pochi minuti dopo il crollo.

Non risulta implicata, almeno per il momento, la ditta di autotrasporti titolare del tir che ha causato il crollo del cavalcavia, così come l’autista: l’effettivo peso dell’autoarticolato è uno degli elementi al vaglio degli inquirenti, insieme al cavalcavia crollato e a quello che ne resta, oggetto ora di accurate analisi guidate da un consulente del Politecnico di Lecco, nominato dalla Procura.

il procuratore Antonio Angelo Chiappani (3)
Il procuratore Chiappani

Non abbiamo voluto sparare sul mucchio nè criminalizzare nessuno, creando mostri”. Con queste parole il procuratore capo Antonio Chiappani, titolare del fascicolo insieme al sostituto Nicola Preteroti, ha commentato i tre avvisi di garanzia emessi. “L’inchiesta è molto tecnica e occorre procedere con cautela e rimettere tutti i tasselli al loro posto. Sarà un lavoro lungo”.

Intanto all’inizio di settimana prossima verrà eseguita l’autopsia sul corpo di Claudio Bertini, il 68enne di Civate unica vittima della tragedia dello scorso venerdì. L’esame è stato richiesto dalla famiglia, assistita dal legale Angelo Giuliano.

Parallelamente al lavoro della Procura prosegue quello della commissione ministeriale nominata dal ministro Delrio subito dopo la tragedia, che proprio oggi, venerdì, si riunirà a Lecco: come specificato dal procuratore Chiappani “il lavoro della commissione è volto a verifiche di tipo amministrativo: dovranno svolgere una ricostruzione documentale e può essere che trovino responsabilità di natura diversa da quella penale”. 30 i giorni di tempo della commissione ministeriale per arrivare a definire eventuali responsabilità amministrative.

Ad avvisi di garanzia emessi la domanda rimane la stessa: chi doveva chiudere quel cavalcavia? Sarà ora la Procura a fare luce sulla vicenda e ad attribuire eventuali responsabilità sul disastro e sulla morte del 68enne Claudio Bertini di Civate.