Ucciso a 40 anni dalla puntura di un insetto, lutto ad Acquate

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mediciLECCO – Morire a 40 anni per la puntura di un insetto: un destino beffardo e tragico che ha strappato Fabio Pozzi all’affetto della moglie e dei suoi tre figli.

L’uomo, residente ad Acquate e di professione geometra, lunedì stava lavorando al suo orto in località Falghera quando ha accusato un malore. Giusto il tempo di avvisare il coniuge e poi è sopraggiunto l’arresto cardiaco, causato dallo shock anafilattico. Una reazione estrema del suo corpo a quella che i medici hanno verificato essere stata la puntura di un insetto.

Il padre, dopo essere stati avvisato dalla nuora, che nel frattempo aveva avvisato i soccorsi, lo ha trovato steso nel campo ed ha urlato per attirare l’attenzione dei vicini. Le manovre per rianimarlo sono iniziate prima ancora che arrivassero i soccorritori in ambulanza e in elicottero, i sanitari le hanno proseguite finché il cuore del 40enne ha ricominciato a battere.
Una flebile speranza nonostante un quadro clinico gravissimo: il 40enne era stato subito ricoverato in rianimazione all’ospedale Manzoni, la prognosi riservata.  Le condizioni del paziente erano rimaste pressoché stabili fino al tardo pomeriggio di mercoledì, quando, dopo un tragico peggioramento, i medici ne hanno dichiarato la morte celebrale, nella notte il decesso.

 

L'elicottero atterrato lunedì in località Falghera
L’elicottero atterrato lunedì in località Falghera