Valanga in Grignetta: le vittime sono due uomini del Soccorso Alpino

Tempo di lettura: 3 minuti
Giovanni Giarletta e Ezio Artusi
Giovanni GIarletta ed Ezio Artusi, travolti dalla valanga in Grignetta

LECCO – Due alpinisti, due uomini del soccorso alpino lecchese, hanno perso la vita oggi, venerdì, in Grignetta, dopo essere stati travolti da una valanga, mentre stavano salendo un canale di neve.

Le vittime sono Ezio Artusi, 41 anni residente a Introbio, e Giovanni Giarletta, 38 anni di Lecco, vicecapo stazione di Lecco del Soccorso Alpino, rientrato solo lo scorso lunedì da una storica impresa, la prima ripetizione lecchese della via dei Ragni sul Cerro Torre.

L’allarme è scattato intorno alle 15.30 e subito erano partite le ricerche. L’elicottero del 118  ha sorvolato la zona mentre il soccorso alpino si è mobilitato. Allertati  anche i Vigili del Fuoco e reclutate le unità cinofile, prelevate dall’elicottero ai Piani di Bobbio per essere trasportate sulla Grigna Meridionale.

I due alpinisti stavano risalendo il Canale del Sasso Incastrato (o Canale Est), sul versante Valsassinese della montagna, quando sarebbero rimasti travolti da un distacco di neve, sassi e ghiaccio.

Il Delegato Luca Vitali e il capostazione di Lecco Giuseppe Rocchi durante la conferenza stampa in sede al Bione

E’ stato il capostazione della Stazione delle Grigne del Soccorso Alpino Giuseppe Rocchi a chiarire la dinamica del tragico incidente in una conferenza stampa convocata all’ultimo minuto presso la sede del Soccorso Alpino al Bione. Insieme a lui anche il delegato Cnsas Luca Vitali.

“Poco dopo le 14 di oggi pomeriggio (venerdì, ndr) ho ricevuto una chiamata da Manuele Panzeri, guida alpina e nostro volontario – ha riferito Rocchi, volto tirato – mi ha detto che era preoccupato per Charlie (questo il soprannome di Giovanni Giarletta, ndr) e Artusi. Erano andati a fare questo canale in Grignetta, si chiama canale del Sasso Incastrato. Nulla di tecnicamente impegnativo, ma in questi giorni carico di neve nella parte alta. Comunque – ha proseguito – Panzeri era preoccupato perché uscendo dal canale aveva notato la traccia di una piccola slavinetta, poco movimento, ma percepibile. Dopo essere uscito ha chiamato Giarletta e Artusi, stavano bene e stavano salendo. Allora ha deciso di cominciare a scendere, per il freddo…poi vedendo che non arrivavano mi ha avvisato”.


A quel punto Rocchi ha cominciato a chiamare entrambi al telefono, senza risposta
: “Suonavano entrambi liberi, ma non mi rispondevano. Speravo che avessero messo i cellulari negli zaini e che nella caduta li avessero persi, o qualcosa del genere. Ma poi avuto un presentimento e ho deciso di fare uscire l’elicottero. Purtroppo il presentimento si è rivelato fondato”.

I corpi dei due alpinisti e soccorritori sono stati ritrovati in fondo al canale, a vista. Non c’è stato bisogno di scavare.

A causare la valanga con ogni probabilità l’innalzamento delle temperature. “Oggi c’era pericolo valanghe 1, praticamente nullo – ha detto il delegato Vitali – mai ci saremmo aspettati questo epilogo”.

Intanto alla sede del Bione sono attesi i familiari delle due vittime. Stretti nel dolore i volontari del Soccorso Alpino si sono dimostrati ancora una volta una grande famiglia unita. Solo pochi mesi fa la delegazione lombarda era stata colpita da un’altra perdita, quella del Delegato Gianni Beltrami, scomparso sul Monte Bianco.