Civate piange Fausto Panzeri, commerciante e storico dirigente sportivo

Tempo di lettura: 3 minuti
fausto panzeri

I funerali sabato, alle 10.30, nella chiesa parrocchiale

Le figlie: “E’ stato più di un papà. Siamo profondamente grate per quello che ha fatto”

CIVATE – Civate piange Fausto Panzeri, classe 1953, persona conosciutissima in paese sia per aver gestito il negozio di alimentari di famiglia di via Tozio, ma anche per essere stato un uomo attivo e intraprendente in paese in ambito sportivo e non solo.

Dopo aver frequentato l’Istituto Badoni di Lecco, Fausto svolge il lavoro di disegnatore meccanico fino a quando subentra al padre nella gestione del negozio di alimentari, portandolo avanti con dedizione e passione fino ai primi anni 2000 quando decide di andare in pensione e dedicarsi alla propria famiglia.

Un uomo dedito al lavoro e mosso da due grandi passioni: la politica sia locale che nazionale e il calcio. In gioventù dà modo di dimostrare di essere un buon giocatore, entrando a far parte delle giovanili del Milan, ripetendo più in là negli anni: “Se solo avessi avuto la testa…”.

fausto panzeri

Nel 1976 con un gruppo di amici dà vita a Radio Civate, la seconda emittente radiofonica della zona e dieci anni più tardi, proprio nel mondo del calcio dilettantistico, inizia una lunga esperienza da dirigente sportivo. E’ il 1986 quando fonda la Polisportiva Civate, poi diventata AS Civate, insieme a Ettore Del Tredici (presidente), Rino Mauri, Aurelio Castagna, Mario Colombo, Natale Valsecchi e Giulio Nasazzi.

Erano gli anni dell’ultimo “calcio romantico”, ormai scomparso, che spesso viene raccontato con non poca nostalgia. Lui di quel calcio fu uno dei protagonisti. Ogni domenica era presente al campo, cascasse il mondo. Aggrappato alla rete, pronto a incitare uno ad uno i propri giocatori. Se nei pre partita manifestava un’apparente calma olimpica, dopo il fischio d’inizio Fausto si trasformava in uno dei tifosi più passionali e vivaci. Quante le partite in cui, se non ci fosse stata quella rete ad impedirgli l’ingresso in campo, sarebbe entrato per dire con maggior vigore all’arbitro le sue impressioni per quel “rigore non dato”, ma molte volte, lo avrebbe fatto solo per dare man forte alla sua squadra.

Il risultato per lui contava, eccome, ma per Fausto contavano molto di più quei fantastici, a volte interminabili, terzi tempi, nei quali era un vero e proprio capitano di convivialità. Se si vinceva era festa per la vittoria, se si perdeva era festa per dimenticare. Qualsiasi risultato era occasione buona per stare in compagnia con l’allora ristorante Cascina Edwige di Civate, gestito da Aurelio Castagna e fratelli, a fare da quartier generale della festa. Memorabile la stagione 1999/2000 quando il Civate vinse il campionato di Seconda Categoria conquistando la promozione in Prima. Un risultato raggiunto anche grazie a quel clima allegro, divertente e gioviale che Fausto ha contribuito a creare. Già, perché quel suo modo giocoso, a volte persino scanzonato di affrontare la vita, nei momenti più difficili era ciò che teneva uniti. E lo ha dimostrato anche lontano dai campi di calcio, in famiglia con la moglie Tina, insieme alla quale aveva da poco festeggiato il 40° di matrimonio e con la quale ha fatto crescere tre figlie: Alessandra, Elisa e Giulia.

“Fausto è stato più di un papà – raccontano le figlie – un uomo forte e con una forte personalità. Ma è stato anche il comico più divertente, un cuoco a cinque stelle, il re indiscusso degli aperitivi. Siamo profondamente grate per quello che ha fatto per noi e per i suoi due amati nipoti: Vittoria e Nicolò. Un padre indimenticabile per noi, ma in fondo è stato un padre anche per tutti i nostri amici”.

L’ultimo saluto a Fausto Panzeri si terrà sabato 4 giugno, alle 10.30, con i funerali che verranno celebrati nella chiesa parrocchiale di Civate.