E’ morto il Ragno Maurizio “Diabolik” Scaioli, nel ’79 arrivò in cima al Nevado Sarapo

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“Andava sempre di fretta ed era imprevedibile, così per tutti fu Diabolik”

Nel 1979, col Cai Ballabio, scalò il Nevado Sarapo, poi il lavoro lo portò in Messico

BALLABIO – E’ morto improvvisamente all’età di 63 anni il Ragno della Grignetta Maurizio Scaioli. Nell’ambiente alpinistico era conosciuto da tutti col soprannome di Diabolik per la sua imprevedibilità.

Maurizio Scaioli, per tutti Diabolik

“Sembrava sempre di fretta: scendeva dall’auto per andare sulla moto, sempre in movimento, correva di qua e di là – ricordano i Ragni di allora -. Così è stato soprannominato Diabolik, perché era un uomo ‘volante’. Carattere simpatico e di compagnia, amava scherzare, il ‘diablo’ ci mancherà”.

Maurizio Scaioli fece parte nel 1979 della spedizione del Cai Ballabio, suo paese d’origine, al Nevado Sarapo (6127 metri) nelle Ande Peruviane.

Quella fu la prima vera spedizione alpinistica organizzata dall’allora giovane Sottosezione del Cai Lecco. Nel libro “Casimiro Ferrari. L’ultimo re della Patagonia”, l’aurore Alberto Benini, parla di “un’idea nata quasi per scommessa durante un viaggio in Africa”.

Nevado Sarapo 1979. In piedi, da sinistra: Egidio Spreafico, Casimiro Ferrari, Erminio Manzoni, Maurizio “Diabolik” Scaioli, Vittorio Meles, Luigi Corti, Pietro Frigerio. Seduti, da sinistra: Giuliano Maresi, Bruno Lombardini, Sandro Liati, Natale Dell’Oro (foto libro “Passo dopo passo” Cai Ballabio)

Proprio il Miro fu il capo spedizione della squadra formata, oltre che da Maurizio Scaioli, dagli allora Ragni Vittorio Meles, Giuliano Maresi e il dottor Sandro Liati, insieme ai soci Cai Bruno Lombardini, Egidio Spreafico, Luigi Corti, Natale Dell’Oro, Piero Frigerio, Erminio Manzoni e Giulia Crosa (cuoca).

La spedizione si concluse con la conquista della vetta attraverso una nuova via per la parete SO.  Sono le 17.30 del 14 agosto 1979 quando Casimiro Ferrari, Giuliano Maresi, Vittorio Meles, Maurizio Scaioli, Sandro Liati e Bruno Lombardini sono tutti in vetta.

Poi, come succede a molti, gli impegni di lavoro hanno tolto spazio alla passione per la montagna. Scaioli lavora per la ditta Paganoni di Pescate e gli impegni lo portano in Messico dove decide di stabilirsi e aprire una azienda. E proprio in Messico ha deciso di farsi tumulare.

Maurizio Scaioli sul Nevado Sarapo  (foto libro “Passo dopo passo” Cai Ballabio)

I funerali saranno celebrati mercoledì 31 luglio alle ore 17.30 a Ballabio nella chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta. Maurizio Scaioli lascia la moglie Antonella, le figlie Valentina con Giacomo e Samanta con Fabrizio e i nipoti Cecilia e Gioele.