Lutto in Valsassina e nel mondo della montagna: è morto “Gnaro” Minonzio

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E’ scomparso questa notte all’età di 85 anni. I funerali martedì, alle 14.30, a Barzio

Fondatore e volontario del Soccorso Alpino di Barzio, socio fondatore del Cai di Barzio, maestro di sci, alpino e forte scalatore

BARZIO – E’ morto questa notte, all’età di 85 anni, Giovanni “Gnaro” Minonzio, figura storica in Valsassina e nel mondo della montagna.

Giovanni “Gnaro” Minonzio

Socio fondatore, socio emerito e volontario del Soccorso Alpino della Stazione di Barzio poi aggregata nel 1993 con quelle di Premana e Dervio dando vita all’attuale Stazione Valsassina e Valvarrone, socio fondatore del Cai Barzio, maestro di sci della scuola di Barzio, Alpino e atleta degli Alpini nello sci di fondo e forte scalatore.

Persona schietta, risoluta e di poche parole, “Gnaro” Minonzio era conosciutissimo in Valsassina e non solo dove aveva fatto della montagna la sua passione e la sua vita.

Montagna vissuta a 360 gradi, non solo sugli sci prima da atleta e poi da maestro insegnando a generazioni di giovani, ma anche da buon scalatore. Spesso in coppia con Luciano Segatel o Luigi Grassi, altra figura storica valsassinese, scomparso nell’aprile del 2018, con quest’ultimo “Gnaro” Minonzio fece crescere molti giovani divenuti poi grandi alpinisti tra i quali ricordiamo Rino Costadoni, Fabio Pozzoni e Massimo Bertulessi. Nel suo ruolino di marcia ci sono anche tre vie aperte allo Zuccone Campelli ai Piani di Bobbio.

Sci, arrampicata ma anche tanto volontariato nel soccorso alpino, realtà che ha voluto fortemente e per la quale si è speso in prima persona diventando socio fondatore dell’allora Stazione di Barzio poi accorpata insieme a Dervio e Premana nell’attuale Stazione della Valsassina e Valvarrone.

A ricordarlo a nome dei soci del Cai Barzio, è l’attuale presidente Betulessi: “Con il Gnaro se ne va una figura che ha fatto tanto e ha dato tanto all’ambiente alpinistico, dello sci e del soccorso alpino in Valsassina e non solo. I miei primi passi sulla roccia li ho fatti con lui, mi ha insegnato a muovermi con mani e piedi ma soprattutto con la testa, il rispetto della montagna e per quelli che la frequentano, mi ha insegnato a portare aiuto a chi ne ha bisogno, a fare le cose con umiltà e silenzio. Una persona di cui sentirò la mancanza ma che occuperà sempre i miei ricordi. Ciao Nani”.

“Gnaro” (così soprannominato perché era il più giovane dei fratelli Mario e Vittorio), lascia la moglie Sandra e la figlia Paola. I funerali si terranno martedì, alle 14.30, nella chiesa di Barzio.