Morto sul Legnone, i familiari di Alessandro incontrano i soccorritori

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Genitori e fratelli di Alessandro Busi ringraziano i soccorritori che hanno partecipato alle ricerche sul Legnone

Il ragazzo aveva solo 21 anni. “Di fronte a queste tragedie, conoscersi è importante sia per i familiari che per i soccorritori”.

PAGNONA – A circa due mesi dalla tragedia sul Monte Legnone, nel comune di Pagnona, dove ha perso la vita l’alpinista Alessandro Busi, i famigliari di Alessandro hanno voluto incontrare i volontari che hanno partecipato ai tre giorni di ricerca e recupero del figlio.

Nella tarda mattina di sabato, una delegazione di circa 15 tecnici della Stazione Valsassina e Valvarrone, insieme ai genitori e ai fratelli di Alessandro, si sono ritrovati presso la sede della Stazione. La famiglia ha desiderato ringraziare le squadre di soccorso per la dedizione e la professionalità ma soprattutto per l’umanità da loro dimostrata nell’accompagnamento in un momento tanto delicato.

La famiglia ha chiesto di estendere questo saluto e ringraziamento a quanti non erano presenti all’incontro, sia del Soccorso alpino sia degli altri corpi, ovvero Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Carabinieri Forestali. L’incontro è terminato con un pranzo tutti insieme nella vicina trattoria.

Presente anche il sindaco del comune di Valvarrone Luca Buzzella, sempre presente durante le giornate di ricerca al rifugio Roccoli Lorla, dove era stato allestito il centro di coordinamento dei soccorsi.

Anche il Prefetto di Lecco, Castrese De Rosa, da poco trasferito in provincia di Ravenna, ha voluto far sentire la sua vicinanza con una telefonata privata alla famiglia Bisi.

“Di fronte a queste inspiegabili disgrazie è importante sia per i famigliari, sia per i soccorritori, trovarsi e conoscersi perché alla fine la passione per la montagna, oltre che arricchire può far nascere solidi rapporti di amicizia – spiegano dal Soccorso Alpino – È stato bello trovarsi, conoscersi e mettere il germe di un bel rapporto di amicizia, come è vero che tutti noi abbiamo la passione della montagna: il rispetto e il legame che la famiglia di Alessandro ha dimostrato nei confronti dei nostri soccorritori, in particolare verso la Stazione di Valsassina e Valvarrone, che ha seguito ogni momento di questa triste vicenda, rappresentano una gratificazione molto importante, a sostegno dei nostri volontari, soprattutto nei momenti più difficili, quando è fondamentale mantenere solida la motivazione che serve per continuare a impegnarsi nelle attività di soccorso per le persone in difficoltà”.