Via Crucis al Sasso di Preguda: “L’aiuto è asciugare una lacrima…”

Tempo di lettura: 4 minuti
A "Cascina don Guanella" il primo atto della Via Crucis che salendo da Valmadrera ha raggiunto il Sasso di Preguda.
A “Cascina don Guanella” il primo atto della Via Crucis che salendo da Valmadrera ha raggiunto il Sasso di Preguda.

 

VALMADRERA – “E’ bello trovare persone  che ci aiutano nella nostra “resurrezione”. A Casa don Guanella abbiamo incontrato tanti amici che ci hanno sostenuto e hanno creduto in noi… L’arrivo in comunità per alcuni ha significato rinascere da una vita un po’ sballata a una vita diversa, con regole e guide da seguire, per altri da una vita più povera e senza futuro a una  vita dover poter trovare le basi per costruire un futuro più sereno”.

E’ finita con questa significativa riflessione la Via Crucis proposta oggi, giovedì Santo, da responsabili e operatori della “Casa don Guanella” di Lecco.

Un cammino che, partendo dalla  cascina di Valmadrera al centro del progetto di agricoltura sociale che la comunità educativa sta portando avanti con determinazione e con risultati oltremodo incoraggianti, ha raggiunto il Sasso di Preguda, il monumento naturale posto a quota 650 metri sulle pendici del Moregallo.

Una Via Crucis guidata da don Agostino Frasson, direttore di “Casa don Guanella”, e scandita da una serie di riflessioni che hanno accompagnato le soste proposte durante la salita.

 

Sasso-Preguda_Valmadrera_Via-Crucis_20156 (8)

 

“Nella nostra vita – aveva premesso don Agostino prima che ragazzi e accompagnatori intraprendessero il cammino – viviamo anche l’esperienza del dolore, della delusione e della fatica, ma se sappiamo ascoltarlo Gesù ci spiega il perché. E allora il dolore, la delusione e la fatica si trasformano in veri e propri valori, che affronteremo con ancora maggior consapevolezza se sapremo viverli insieme, se sapremo condividerli”.

Poi un invito: “Salendo verso il Sasso di Preguda ognuno di noi pensi alla propria storia personale e rifletta sulla propria vita”.

Quindi il via al cammino, con il conforto di una splendida e limpida giornata di sole e immersi nel risveglio primaverile della natura, che ha regalato a quanti vi hanno preso parte le “voci” sommesse del bosco e i colori vivaci di una meravigliosa flora. E panorami incantati su Lecco, su Valmadrera, sul lago e sui monti circostanti.

“Gesù era dalla parte del giusto – è stato detto durante la prima sosta in cui è stata ricordata la sua condanna a morte – eppure è stato crocifisso”. “Tante persone purtroppo – è stato anche aggiunto – subiscono pene per colpe non commesse, così come Cristo è stato condannato per un reato che non gli spettava. E la vita di San Giovanni Bosco, un prete amico di don Guanella, ci aiuta a comprendere come possiamo caricarci della croce per amore della giustizia”.

 

Sasso-Preguda_Valmadrera_Via-Crucis_20156 (13)

 

Di grande significato, durante un’altra sosta, il racconto di Jessica sull’importanza di saper condividere le sofferenze. “L’aiuto è una mano disposta ad asciugare le lacrime nei momenti di sconforto – ha detto – e a dare forza nei momenti di fatica o precarietà. Noi però nascondiamo il volto tra le braccia, aspettando che quella mano delicata riscopra il nostro volto nascosto e faccia brillare quello splendido bagliore che è la luce sui nostri occhi chiusi a fessura”.

“A volte ci ostiniamo a trasportare macigni in solitudine – ha aggiunto la giovane – forse per orgoglio o per far vedere alla collettività che noi valiamo, che ce la possiamo fare senza riuscire a capire quanto possa essere leggera la fatica se la si condivide con qualcuno”.

Poi altre testimonianze e il racconto di altre esperienze, quelle vissute in prima persona da Kevin, Ahmed, Francesco, Lorenzo, Reda e altri ragazzi ancora, fino alla lettura – una volta raggiunta la piccola chiesa di Sant’Isidoro – di un passo tratto dalle pagine del Vangelo e del Corano sulla resurrezione di Gesù.

E un’ulteriore riflessione dei ragazzi: “A volte noi trascuriamo la vita vera per rincorrere la vita banale e non riusciamo a fidarci completamente degli adulti per poi trovarci a fare i conti con la realtà, un po’ come quelli che non hanno creduto alle parole di Gesù che aveva detto loro che sarebbe risorto”.

Quindi l’ultimo atto della Via Crucis, con la preghiera del Padre Nostro recitata dopo che tutti i presenti, prendendosi per mano, avevano formato un grande cerchio, e la benedizione impartita da don Agostino.

DI SEGUITO, ALTRE IMMAGINI DELLA VIA CRUCIS PROPOSTA OGGI, GIOVEDI’ SANTO, DALLA COMUNITA’ EDUCATIVA “CASA DON GUANELLA”, CON PARTENZA DA VALMADRERA E ARRIVO AL SASSO DI PREGUDA