A Lecco un capolavoro del Tintoretto per riflettere sul Natale

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Dal 6 dicembre la mostra a Palazzo delle Paure

Tanta attesa per un’opera che è stata mostrata pochissime volte

LECCO – Un’operazione culturale, artistica e spirituale. Così è stata definita l’iniziativa che vede la Comunità Pastorale Madonna del Rosario al fianco del comune di Lecco. Una partnership che, grazie al sostegno di sponsor privati, vedrà a Lecco dal 6 dicembre al 2 febbraio un’opera di Jacopo Robusti detto Tintoretto.

Il prevosto di Lecco monsignor Davide Milani

“Un capolavoro per Lecco”, questo il nome dell’iniziativa che oggi pomeriggio è stata presentata al pubblico dal Prevosto di Lecco don Davide Milani. “L’anno scorso, durante il Natale, ho notato che il senso di questa festa non era percepito da tutti – ha detto -. C’è chi si trova a festeggiare senza saper bene il fondamento del Natale. Da qui abbiamo pensato di trovare un’occasione per raccontare il significato del Natale in uno spazio che fosse di tutti”.

Il curatore Giovanni Valagussa

Una iniziativa che, accanto a una valenza spirituale, affianca una valenza civica e culturale: “Proprio per questo abbiamo bussato alla porta del comune che ha subito accolto l’iniziativa. Il passo successivo è stato quello di chiedere aiuto a potenziali sponsor quindi è partita una vera ‘caccia al tesoro’ per l’opera da portare a Lecco. Con questa mostra vogliamo offrire la possibilità a tutti, mediante il linguaggio universale dell’arte, di riflettere e confrontarsi sul significato che origina il Natale”.

L’annunciazione, l’opera del Tintoretto che verrà esposta a Lecco

Un compito che non è stato affatto semplice: “Dobbiamo ringraziare Giovanni Valagussa, conservatore della pinacoteca dell’Accademia Carrara, che ci ha permesso di avere a Lecco una straordinaria opera di valenza nazionale”.

“Annunciazione del Doge Grimani”, un olio su tela del Tintoretto (277,5 x 171,5), un’opera che si potrebbe definire inedita: “Negli ultimi cento anni quest’opera è stata vista solamente quattro volte e, tranne in un caso, sempre molto tempo fa. L’ultima volta è stata esposta a Cagliari nel 2009 in una mostra di Vittorio Sgarbi – ha detto Valagussa -. Non sappiamo chi sia il committente ma appare per la prima volta a metà ‘700 nella collezione del Doge Grimani. Il dipinto, dopo essere stato a Venezia, passa nella collezione Lechi a Brescia. Poi l’opera passa in Austria e Germania, nella collezione del gerarca nazista Goering, collezione che viene venduta negli anni ’50. Il dipinto approda infine in Italia dove viene esposto a Firenze nel 1967 ed è in seguito battuto all’asta nel 1989 passando in una collezione privata milanese dove si trova attualmente”.

Il sindaco Virginio Brivio

A pensare, condurre, guidare e condividere questa esperienza saranno i giovani delle scuole di Lecco che sono stati coinvolti nel progetto. La mostra “Il Tintoretto rivelato” verrà inaugurata con un vernissage il 5 dicembre alle 18 nella sala della fototeca del Palazzo delle Paure. La mostra sarà aperta al pubblico dal 6 dicembre al 2 febbraio 2020. Per l’evento è stato creato un sito internet dedicato (www.tintorettorivelato.it) dove è possibile trovare tutte le informazioni.

“Un’iniziativa che ha un triplice obiettivo – ha detto il sindaco Virginio Brivio -. Portare in città un eccezionale evento artistico capace di richiamare pubblico da tutta Italia, offrire ai cittadini la possibilità di un incontro con la bellezza dell’arte proprio in corrispondenza del Natale e dare ai giovani l’opportunità di vivere l’esperienza di percorsi trasversali di orientamento nell’ambito di un progetto artistico così importante”.

L’assessore alla cultura Simona Piazza

“Si sta rivelando un potenziale enorme qui a Palazzo delle Paure, stiamo assistendo a una serie di eventi per valorizzare tradizione, cultura e senso di comunità – ha detto l’assessore alla cultura Simona Piazza -. Ancora una volta la collaborazione tra pubblico e privato, con il contributo di tante aziende, è stata capace di portare in città un appuntamento di grande levatura e richiamo”.