A Lecco un museo sulla lingua italiana? L’ex ministro rilancia l’idea

Tempo di lettura: 2 minuti

 

bray (4)

LECCO – “Il patrimonio culturale è un collante per la comunità, ci indentifica ed è questa un’altra importante ragione per valorizzarlo”.

E’ il messaggio che Massimo Bray, ministro della Cultura del passato governo Letta, ha lasciato ai lecchesi che venerdì pomeriggio hanno assistito all’incontro organizzato dal PD Lecco con l’esponente democratico al Palazzo del Commercio.

L’occasione è la Festa Democratica che volge al termine in questi giorni con l’ultima settimana di iniziative. Ad accogliere l’ex ministro in città è stato il sindaco Virginio Brivio insieme al vicesindaco Francesca Bonacina e all’assessore alla Cultura, Simona Piazza, con lui al tavolo dei relatori nella sala conferenze di piazza Garibaldi.

bray (3)
Un incontro incentrato su cultura e turismo, temi sui quali, come sottolineato dallo stesso Bray, c’è ancora molto da fare: “Negli ultimi decenni abbiamo messo a rischio in molte forme il nostro patrimonio storico, artistico, ci sono musei che restano chiusi, archivi non visitabili. Quanti interventi di manutenzione andrebbero realizzati e non vengono effettuati. Dall’altra parte, invece, dobbiamo sì incentivare il turismo ma che sia sostenibile rispetto alle bellezze che dobbiamo conservare. Fare turismo sostenibile significa anche valorizzare la storia del nostro territorio”.

A quel punto, l’ex ministro ha lanciato una proposta per Lecco: “Manzoni è parte della vostra storia, perché allora non realizzare qui a Lecco un museo della lingua italiana? Interessante sarebbe anche un laboratorio ricerca sulla lingua d’uso e su come abbia cambiato le sue fonti, dalla letteratura ai mass media”.

Una proposta che aveva già lanciato nei mesi scorsi l’assessore Piazza e che potrebbe trovare collocazione a Villa Manzoni, una volta ultimati i lavori di restauro dello storico immobile.

bray (2)