Azzeccagarbugli: vince “Undercover” di Roberto Riccardi

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Da sinistra: Canciani, Vanni, Riccardi e Masella

LECCO – Premio Azzeccagarbugli 2013 a “Undercover”, il romanzo poliziesco scritto da Roberto Riccardi e pubblicato da Edizioni e/o. A decretare il vincitore è stata la Giuria popolare composta da un centinaio di accaniti lettori, che con il loro voto hanno scelto il romanzo considerato migliore tra i cinque finalisti stabiliti dalla Giuria letteraria. Uno spoglio delle schede di voto, avvenuto in diretta nel corso della serata di venerdì 11 ottobre presso il Teatro della Società, ha infine svelato il nome del vincitore di questa nona edizione del premio, prestigioso riconoscimento messo in palio annualmente e promosso dalla Provincia di Lecco e dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Lecco. In gara, come si sa, le opere di narrativa di genere giallo, noir e thriller pubblicate, per questa edizione, tra il primo di aprile e il 31 marzo 2013.

Un po’ più di una trentina, quindi, i romanzi in concorso, tra i quali lo scorso giugno la Giuria letteraria composta da personalità di punta come lo scrittore e giornalista Piero Colaprico (presidente di Giuria), i giornalisti Annarita Briganti, Francesca Magni e Stefano Rottigni e, infine, la consulente editoriale Cecilia Scerbanenco ha scelto i finalisti. Presenti venerdì sera sul palcoscenico del Sociale quattro dei cinque scrittori in corsa per il primo posto, ossia Fabrizio Canciani, autore di “Acqua che porta via”, Sergio Vanni (“L’uomo con la mano alzata”), Maria Masella (“Celtique”) e, appunto, il vincitore Riccardi. In gara anche il romanzo di Dario Crapanzano (“Il delitto di via Brera”). 620, nello specifico, i voti per Riccardi, seguiti dai 520 per Canciani, dai 464 per Maria Masella, dai 388 per Sergio Vanni e, infine, dai 308 per  Crapanzano.

Colpo di scena inaspettato, poi, la mancata consegna del premio parallelo a quello principale, ossia il riconoscimento dedicato alla migliore opera prima in concorso. Salito sul palco per annunciare il vincitore della sezione intitolata a Raffaele Crovi, il presidente di Giuria Colaprico ha stupito la platea del Sociale, affermando che “per rispetto al valore del libro non riteniamo –  ha precisato – di assegnare il premio in quanto nessuna delle opere prime ci è parsa così spiccatamente all’altezza del riconoscimento. Ognuno di noi – ha continuato – ha votato per un romanzo diverso, questo proprio perché nessuno dei libri in gara ha convinto particolarmente la Giuria letteraria. Nessun premio, quindi, alla migliore opera prima”. Una scelta, questa, che ha destato qualche malumore tra alcuni degli autori di opere prime presenti in sala.

Ma al di là di questo piccolo incidente di percorso, se così si vuol chiamare, la serata non ha mancato di destare soddisfazione tra i promotori. “Nonostante i tagli e le difficoltà di cui tutti siamo al corrente –  ha commentato l’assessore provinciale alla Cultura, Marco Benedetti – siamo orgogliosi di essere riusciti a sostenere anche quest’anno un premio così importante, un investimento e una scommessa che, data la crescente risposta di pubblico e di addetti ai lavori, si è rivelata pienamente vinta”. Soddisfatta anche Raffaella Bartesaghi, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Lecco: “come imprenditori e come giovani crediamo che sia importante sostenere la cultura e le iniziative che contribuiscono a promuoverne la diffusione. Il Premio Azzeccagarbugli è il fiore all’occhiello delle attività che promuoviamo e speriamo – conclude –  possa diventarlo in misura sempre maggiore per tutto il territorio”. E sul valore della lettura è intervenuta, infine, anche Irene Riva, consigliere del Comune di Lecco: “in passato sono stata in Giuria – ha affermato – e si è trattato di un’esperienza emozionante. Leggere significa immergersi nella storia, conoscere i personaggi e, una volta terminato il libro, sentirsi un po’ cambiati”.

IL ROMANZO VINCITORE – Al centro della vicenda raccontata da Riccardi la storia di Rocco Liguori e Nino Calabro, due personaggi che crescono insieme in un paesino dell’Aspromonte ma che presto prenderanno strade diverse. Agente undercover della Direzione antidroga il primo, esponente di spicco di una ‘ndrina dedita al traffico di droga il secondo. L’Onorata Società e lo Stato, il coltello e la chiave. Fra loro, poi, sette tonnellate di cocaina in viaggio dall’America Latina verso l’Italia, la scomparsa di un agente infiltrato, un’affascinante mercante d’arte colombiana e un messicano passato nelle file degli Zetas. Una storia, quindi, alla scoperta della vita degli agenti sotto copertura.