Contrabbando in Alto Lario, dal libro di Mastalli al Sestriere Film Festival

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Foto storica tratta dalla copertina del libro "Lungo i sentieri del contrabbando" di Mastalli e Cassinelli

Il docu-film “Portavamo il sacco” sarà proiettato al festival del cinema di Sestriere

L’opera del regista Maffioli nata dall’incontro con il lecchese Pierfranco Mastalli

LECCO – Storie di un tempo ormai passato, eppure non così lontano, vissute lungo quei sentieri che collegano l’Alto Lario Occidentale alla Svizzera, oggi meta di escursionisti e amanti del trekking, una volta terra di contrabbando.

Storie che tornano a rivivere nel documentario “Portavamo il sacco” realizzato dal regista bresciano e artista Riccardo Maffioli con il coordinamento di Yvonne Pelizzari, che il 7 agosto sarà presentato al Festival della Montagna di Sestriere.

L’opera è stata scelta tra le 120 proposte pervenute all’organizzazione dell’evento ed è tra i 28 i film selezionati che saranno proiettati nel corso della rassegna.

Il trailer del docu-film

Il lavoro del regista nasce dall’incontro con il lecchese Pierfranco Mastalli, scrittore e ricercatore storico, che nel 2014 aveva raccontato il contrabbando dell’Alto Lario in un libro scritto ‘a quattro mani’ con il giornalista Stefano Cassinelli, oggi sindaco di Dervio.

“Maffioli, che è anche pittore, aveva realizzato una mostra dei propri quadri a Menaggio. E’ in quell’occasione che iniziò a interessarsi delle vicende legate al contrabbando tra il lago e i cantoni svizzeri. Venne così a conoscenza del libro pubblicato qualche anno prima e decise di contattarmi” spiega Mastalli.

Le ‘rotte’ del contrabbando

Sono le testimonianze dirette dell’ultima generazione di contrabbandieri di Vercana, oggi ultra settantenni, a narrare e rievocare quelle storie, nel libro come nel film, ripercorrendo i tracciati che portano al passo di San Jorio, snodo principale dei traffici illeciti di sigarette tra gli anni ’50 e ’70. Sono loro, quelli che “portavano il sacco”, a spiegare come avvenivano gli spostamenti e come venivano elusi i controlli.

Il film è stato girato nell’alto lago di Como a Vercana e a San Siro per la parte italiana, a Carena per la parte Svizzera.

Il contrabbando raccontato dai contrabbandieri ma anche da chi, in quegli anni, doveva combatterlo: sono due lecchesi il gran ufficiale Filippo Di Lelio e l’avvocato tributarista Gerlando Alongi, entrambi ex finanzieri, ad illustrare la storia di chi operava dalla parte della legge italiana.

Lecco sarà protagonista anche dell’apertura del Festival, sabato 3 agosto, con una serata di ricordo dell’alpinista lecchese Riccardo Cassin, nel decimo anniversario della sua scomparsa.