Il 1° libro di Leone Silva, lo scrittore che vive in una grotta

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LECCO – Poche ore fa era sospettato di essere passato a miglior vita. Il ritrovamento del corpo esanime in una grotta alle pendici del San Martino aveva fatto pensare a quel Leone Silva, clochard, classe 1975, nativo di Besana Brianza, che da circa due anni vive in una grotta.

Poi Umberto Fumagalli della Caritas, chiamato sul luogo del ritrovamento per aiutare le Forze dell’Ordine nel difficile compito dell’identificazione, aveva da subito escluso che fosse Leone. Ed infatti, il 38enne lo abbiamo incontrato poco dopo nei pressi del suo rifugio, vivo e vegeto. “Non sono io quello morto”, dirà mezz’ora più tardi al maresciallo dei carabinieri ritornato in loco per raccogliere qualche informazione in più da Silva.

La sua vita da “barbone disordinato”, come lui stesso si definisce, lo ha portato, nell’ottobre del 2012, ad appartarsi in una grotta abbarbicata sul versante sud del San Martino. “Qui – spiega – ci ha vissuto un mio amico per qualche mese e siccome avevo voglia di vivere lontano dal chiasso della città e dalla gente, ho preso il suo posto, potendomi così dedicare alla mia passione: la scrittura. Da allora sono passati quasi due anni…”.

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Leone lo è di nome e di fatto, infatti Silva prosegue la sua vita da eremita nonostante le molteplici difficoltà del vivere “alla stato brado”, arrivando tuttavia a raggiungere un primo traguardo: pubblicare un libro.
La sua passione è infatti sfociata ne’ “Il sasso e altri racconti”, un libro di 109 pagine edito da Bellavite, che racchiude una raccolta di storie e storielle ironiche e surreali che si fregiano della prefazione di Andrea Vitali.

“Sono riuscito a farlo stampare in 300 copie grazie alla collaborazione con la cooperativa Le Brianze e a chi mi ha donato il computer con il quale sono riuscito a trascrivere in formato digitale quello che avevo solo in formato cartaceo. Ora sto cercando di fare un po’ di promozione… speriamo”.

Se “Il sasso e altri racconti” è un primo grande obiettivo, Leone Silva in cuor suo ne ha uno più grande: “Mi piacerebbe, attraverso la scrittura, ottenere una sistemazione migliore. Magari abbandonare la grotta per trasferirmi in una piccola cascina, purché sia lontano dalla gente. Ormai sono diventato un misantropo – ride – e non posso prescindere dal vivere una vita solitaria…”.

Chi volesse acquistarne una copia non deve far altro che salire lungo il sentiero dei Pizzetti che va verso il San Martino. Lì è possibile incontrare il Leone. Non abbiate paura, non morde, ma non dimenticate del suo essere misantropo…

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