‘’In treno per la memoria”, successo per l’iniziativa di scuole e sindacati

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Il racconto dei lecchesi che hanno partecipato al viaggio

Iniziativa organizzata da Cgil, Cisl, Uil  nei campi di sterminio

LECCO-  Anche quest’anno l’iniziativa “In treno per la Memoria”, organizzata da Cgil, Cisl, Uil, ha riscosso successo. Si è svolta dal 28 marzo al 1 aprile, e a portato in viaggio studenti, lavoratori e pensionati nei campi di sterminio proprio per capire come era la vita al loro interno.

I ragazzi sono partiti dal binario 21 alla stazione Centrale di Milano per raggiungere la Polonia e, soprattutto, il campo di concentramento di Auschwitz. Un’esperienza non facile, a tratti dolorosa, ma sempre interessante e significativa per 800 lombardi, tra cui 55 lecchesi.

Da Lecco sono partiti gli studenti del liceo Grassi, dell’istituto Badoni, dell’istituto Greppi di Monticello e del Fumagalli di Casatenovo. Con loro anche una delegazione di sindacalisti.

A pochi giorni dal termine, ecco il racconto di alcuni lecchesi che hanno partecipato, tra cui il segretario generale della Cgil Lecco Diego Riva.

“La partecipazione è stata vissuta intensamente per tutto il viaggio – racconta Diego Riva – Tutto il viaggio ha lasciato dei valori e ha fatto rivivere un pezzo di storia.”

“Non c’è dubbio che stiamo parlando di una delle iniziative più importanti che la Cgil organizza da molti anni e che continuerà a portare avanti insieme agli altri sindacati. – afferma Diego Riva – Si tratta infatti di un’esperienza che serve tantissimo, che permette di conoscere il passato per vivere il presente.”

Con queste parole conclusive Diego Riva mette in luce l’obiettivo fondamentale dell’iniziativa :“E adesso che siamo tornati da qualche giorno vogliamo cercare di far vivere l’esperienza perché questi momenti non restino fine a se stessi. Tutti hanno colto quanto sia importante evitare che quanto visto nei lager torni in futuro. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia ascoltando persone che dicono che queste atrocità non si ripeteranno, perché già troppe cose non stanno andando nella direzione giusta”.

Un’altra testimonianza di questa iniziativa viene data da Ausilia Fumagalli: “Sono stati soprattutto i comportamenti dei ragazzi a colpire gli adulti. È stato piacevole vedere i giovani così composti per tutto il viaggio. Siamo abituati a ragazzi più esuberanti, ma quei luoghi hanno dato una compostezza notevole. Probabilmente erano già pronti e preparati.”
“Consiglio l’esperienza a tutti, anche perché si impara tantissimo. Avevo già visto il lager di Mauthausen, ma Auschwitz e Birkenau danno proprio il senso della follia umana. Aleggia la morte”.

È dello stesso parere Cristina Risposi: “Ho osservato il lavoro dei ragazzi dell’istituto Badoni perché li conosco. Sono stati molto seri e attenti quando erano nei campi di concentramento. Mi ha colpito il silenzio mentre eravamo in coda per entrare, ho visto ragazzine commosse.”

Continua Cristina Risposi: “Ho cercato di prepararmi psicologicamente perché temevo di stare male, ho percepito che lì è successo qualcosa. C’è una percezione molto netta. Un altro momento intenso ha riguardato la commemorazione a Birkenau: tantissimi ragazzi si sono avvicinati al monumento che ricorda l’olocausto e molti studenti hanno detto cose belle e intense. Anche i lavori realizzati in preparazione del viaggio erano notevoli”.