La Conferenza Magistrale Bregaglia sulle tracce del Manzoni

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Una giornata di approfondimento tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia

Da Villa Manzoni al Castello dell’Innominato a Somasca

LECCO – La Conferenza Magistrale Bregaglia ha organizzato, sabato, un aggiornamento professionale a Lecco, zona che nel Seicento si trovava a cavallo tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia.

Quattordici insegnanti hanno seguito i racconti e le spiegazioni di Pierfranco Mastalli, già assessore al territorio della Provincia di Lecco e ricercatore della storia della Resistenza.

I temi della giornata: il periodo spagnolo del Ducato di Milano nel Lecchese e il romanzo storico “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni.

La prima tappa a Villa Manzoni, dimora che vide crescere il giovane Alessandro, è stata un’opportunità per conoscere la famiglia Manzoni quale importante protagonista dell’industria siderurgica lecchese.

In riva al lago di Garlate si trovano i resti delle antiche mura di confine fra il Ducato di Milano e la Repubblica veneta, la Muraglia della Chiusa. La parte milanese del territorio era soggetta all’inquisizione spagnola, motivo di fuga per innumerevoli profughi per fede giunti anche nel territorio delle Tre Leghe.

La targa commemorativa, tolta in occasione di lavori al metanodotto, non è mai stata rimessa. Poco distante, in cima a una ripida collina, sorge il Castello di Somasca, che era a cavallo del confine dei due stati.

Il castello è detto dell’Innominato dove viveva il potente bandito cui si rivolse don Rodrigo per far rapire Lucia dal convento di Monza in cui si era rifugiata. Oggi un percorso di dedizione religiosa ben curato si snoda lungo il pendio della collina. E’ dedicato a San Girolamo, di origini venete, patrono universale degli orfani e della gioventù abbandonata.

Il borgo di Pescarenico, con le sue viuzze e le case addossate le une alle altre, mantiene
molte caratteristiche del Seicento, quando il rione era popolato da pescatori. Il Manzoni, che ben conosceva queste zone perché confinanti con la proprietà di famiglia, citò
espressamente il nucleo di Pescarenico nel suo romanzo. La chiesa dei Santi Materno e
Lucia si affaccia sulla piazza intitolata a Padre Cristoforo, noto personaggio manzoniano. A
Pescarenico, le peripezie di Renzo e Lucia sembrano prendere vita.