Libri. “La mappa del destino” di Glenn Cooper

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Glenn Cooper si è già fatto notare coi suoi due precedenti romanzi “La biblioteca dei morti” (2009) e “Il libro delle anime” (2010) che hanno riscosso un incredibile successo in tutto il mondo – libri che vanno rigorosamente letti in quest’ordine perché sono l’uno il seguito dell’altro.

La mappa del destino” (2011, titolo originale “The tenth chamber”) conferma le sue doti narrative e la sua capacità di tenere il lettore in suspance fino all’ultima pagina.

Cosa può legare un manoscritto medioevale scritto da un abate a un uomo Sapiens delle caverne e ad un archeologo dei nostri giorni? Cooper ci accompagna in un viaggio dal passato al presente e, ancora, dal presente al passato. Si viene completamente rapiti dalla storia grazie alle vicende rocambolesche che vivono i protagonisti e agli innumerevoli colpi di scena. Il tutto per giungere a verità che nessuno poteva immaginare.

Trama. 1899. Due giovani turisti nei pressi della cittadina francese di Ruac, durante una passeggiata, scoprono una caverna unica al mondo. Felici, raggiungono la locanda del villaggio dove, però, vengono brutalmente uccisi dalla gente del posto guidata dal sindaco Bonnet.

Era moderna. L’abate Maud trova un prezioso volume medioevale nascosto nei muri dell’abazia per settecento anni. Il libro raffigura disegni rupestri di piante ed animali ed è scritto in codice, ma le prime parole sono in latino e citano: “Io, Barthomieu, monaco dell’abbazia di Ruac, ho duecentoventi anni. E questa è la mia storia”.

Nel frattempo l’archeologo Luc Simard (vero eroe di questo romanzo), con l’amico Hugo, raggiunge un complesso di caverne interamente decorate da splendidi disegni. L’ultima grotta, la decima, è la più spettacolare: vi sono raffigurate alcune piante, le stesse riprodotte nel manoscritto medievale.

30.000 A.C. È qui che ha inizio la nostra storia. Tal capeggia la sua comunità ed è un eccellente capo. Un giorno decide di dipingere una grotta
con bisonti, cavalli e piante. Inoltre scopre che, unendo delle erbe e facendole cuocere, può ottenere un infuso che lo fa “volare” e gli allunga la
vita.

L’abate Barthomieu aveva scoperto questo segreto, proprio come lo hanno scoperto gli abitanti di Ruac che sono disposti a tutto pur di difendere il loro villaggio e il misterioso infuso, disposti anche ad uccidere Luc e la sua troupe di studiosi che, in nome della scienza, vogliono rivelare al mondo l’esistenza della grotta con tutti i suoi segreti.

Ma Luc vuole difendere la sua grotta e la bella Sara, una delle sue collaboratrici di cui è innamorato. Dovrà fronteggiare nuovamente Bonnet e
i suoi uomini, tutti pluricentenari ma con l’aspetto di giovani uomini. Com’è possibile non invecchiare mai? Cosa si cela dietro questo mistero?

Francesca Numerati