La storia di Piero Nava debutta sul palco, entusiasmo per la prima di “Sono stato anch’io”

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Nella cornice di palazzo Belgioioso applausi per l’attore Alberto Bonacina

“Volevamo mettere in scena un racconto emotivo, l’obiettivo era coinvolgere il pubblico”

LECCO – L’attore lecchese Alberto Bonacina ci aveva già abituato a performance intense e cariche di pathos, e anche questa volta non ha tradito le attese. Nella bellissima cornice del parco di palazzo Belgioioso a Lecco, sabato sera, è andata in scena la prima dello spettacolo teatrale “Sono stato anch’io”, una coproduzione firmata Lo Stato Dell’Arte Leggermente Confcommercio Lecco.

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21 settembre 1990, superstrada Canicattì-Agrigento: quattro sicari affiancano la Ford Fiesta del giudice Rosario Angelo Livatino, la speronano e sparano al magistrato, uccidendolo, mentre tenta la fuga a piedi. Il tutto avviene sotto gli occhi di un agente di commercio in trasferta in Sicilia che non esita a contattare il 112 e a raccontare quanto accaduto, descrivendo i killer nei dettagli. Non lo sa ancora, ma quel gesto lo renderà il primo testimone di un omicidio di mafia e da quel momento la sua vita cambierà drasticamente. Mai nessuno, prima di lui, aveva osato testimoniare contro la mafia in Sicilia.

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E’ la storia di Piero Nava, lecchese, raccontata dallo stesso Piero Nava nel libro “Io sono nessuno” scritto dai giornalisti lecchesi Lorenzo Bonini, Stefano Scaccabarozzi e Paolo Valsecchi, libro da cui è stato tratto lo spettacolo teatrale. Nella serata di sabato sono andate in scena due repliche, una in fila all’altra, circa 200 spettatori letteralmente travolti dal monologo che scava, profondo, nell’animo del testimone di giustizia che ha visto la sua vita, e quella dei suoi famigliari, stravolta da un giorno all’altro “solo” per aver fatto la cosa giusta. Lui ha scelto semplicemente di fare ciò che andava fatto, ma alla fine si è ritrovato a vivere da latitante, con il suo nome e quelli dei suoi famigliari cancellati: da un giorno all’altro ha dovuto dimenticare il suo passato per potersi garantire il futuro.

L’attore Alberto Bonacina, accompagnato dalle musiche di Sara Velardo, ha tenuto da solo la scena per oltre un’ora facendo emergere il lato più umano di Piero Nava: tutti i suoi sentimenti, le ansie, le paure, il dramma di una vita sradicata all’improvviso ma anche l’orgoglio di essere dalla parte giusta. Inconsapevolmente, seguendo solo un principio di coscienza, quell’uomo che veniva dal nord aveva fatto ciò che mai era stato fatto in una terra difficile come la Sicilia.

“Direi che è andata bene. Noi volevamo mettere in scena un racconto emotivo, non volevamo fare la cronaca della storia di Piero Nava. Volevamo provare a raccontare le emozioni, i problemi, le incongruenze nel rapporto con lo Stato…  credo che questa emozione siamo riusciti a farla arrivare al pubblico e questa è la cosa più importante” ha detto Bonacina.

“Uno spettacolo emozionante, coinvolgente – hanno detto Bonini, Scaccabarozzi e Valsecchi che hanno scritto il libro “Io sono nessuno” -. Alberto e tutta la sua squadra (direzione tecnica Matteo Binda; fonico Luca Zugnoni; aiuto regia e coordinamento alla produzione Roberta Corti; foto Giada Canu) sono riusciti a dare una forza incredibile alle emozioni che Piero Nava ha vissuto in questa vicenda lunga 30 anni. Abbiamo lavorato assieme ad Alberto al testo dello spettacolo, conoscevamo solo quello, ma stasera siamo rimasti sorpresi dai ritmi, dalle escalation di emozioni, da questa giostra di sentimenti che ti porta prima in alto e poi, con un pugno allo stomaco, in basso”.

Buona la prima per una produzione artistica che regala nuova forza a una storia che merita e deve essere raccontata: “L’idea è proprio questa: questo spettacolo teatrale vuole parlare soprattutto ai giovani e non vediamo l’ora che possa essere portato nelle scuole”.