L’attore Stefano Panzeri dà vita a “R-Esistibile”, il teatro ai tempi del Covid

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Appuntamento sul web il 13 novembre per il primo monologo tratto dal diario di Sergio De Meo

L’attore Stefano Panzeri racconta una nuova storia e lo fa, complice le restrizioni del Covid, mettendosi in gioco sul web

OLGIATE – Ricominciare a condividere bellezza per incamerare un po’ più di energia per affrontare al meglio tutto il resto. E’ questa la filosofia alla base di R-Esistibile teatro, il progetto portato avanti dall’attore Stefano Panzeri per sperimentare una nuova forma di teatro, compatibile con tutte le restrizione imposte dall’emergenza Covid.

Un’intuizione, quella di provare a condividere sul web gli spettacoli dal vivo, che ha superato con successo la prova generale andata in scena il 4 novembre con la proposta dell’ormai collaudatissimo spettacolo Terra Matta. Collegati tramite la piattaforma Zoom da ogni parte di Italia (da Ragusa, Venezia, Milano, Como, Bologna passando per Merate e Olgiate) e anche dall’estero (con utenti da Australia, Irlanda e Argentina), gli spettatori hanno potuto emozionarsi ascoltando le parole di Vincenzo Rabito, il contadino siciliano semianalfabeta protagonista del racconto autobiografico intitolato Terra Matta, diventato tramite Panzeri un monologo teatrale suddiviso in quattro atti.

“Ritrovarsi con altre persone, ascoltare una bella storia e poi poter scambiare due parole su quello che si è appena ascoltato, può far ripartire il meccanismo della creazione di bellezza a cui tutti noi dobbiamo dare il nostro contributo” puntualizza Panzeri che sta seguendo il progetto insieme a Michela Mannari.

E così, incassato l’entusiasta via libera dei primi fruitori, Panzeri ha deciso di provarci e affrontare il pubblico via web con una breve rassegna di letture sulla vita di Sergio De Meo, un insegnate di un liceo di Lecco classe 1921, che ha voluto scrivere e condividere con tutti la sua intensa vita. Brevi letture dal diario di De Meo, trasmesse in diretta da luoghi suggestivi di questa nostra verde e bellissima Brianza, con i colori evocativi dell’autunno e intorno il silenzio che li abita in queste settimane. Il primo appuntamento è per il 13 novembre alle 17 con l’inizio di una serie teatrale a puntate. Per partecipare basterà mandare una mail a resistibileteatro@gmail.com: il biglietto di ingresso è di 10 euro a connessione.

Gli episodi non saranno registrati, “perché è pur sempre teatro ed il teatro è ‘qui e ora’, si perderà la vicinanza tra spettatori e con gli spettatori, ma resterà l’unicità del momento e la necessità poi di scambiare due parole e condividere altre storie dopo lo spettacolo. Non si sentiranno tossire i vicini di poltrona, perché metteremo tutti su ‘mute’, ma si potrà bere un bicchiere di vino e sgranocchiare qualcosa senza disturbare!”.

Il tutto restando comodamente a casa: “Si pagherà un biglietto e si resterà comodi sulla propria, ormai forse lisa e sfondata, poltrona, ma poi ci si fermerà a chiacchierare e a raccontare. In questo caso siamo sicuri che lo schermo, con la distanza che crea, aiuterà anche i più timidi a dire la loro – continuano Panzeri e Mannari – Vogliamo provare a veicolare bellezza e calore umano, a rimettere in circolo leggerezza e condivisione, siamo sicuri che nonostante i mezzi inadeguati a questo scopo funzionerà, perché ci saranno degli esseri umani dietro ad ogni freddo schermo”.

La storia di Sergio De Meo

Classe 1921 residente a Lecco, ha sette figli e una volta conclusa la guerra a cui prende parte, diventa professore di lettere, professione a cui si dedica fino al pensionamento.

Il testo

Sergio ha raccontato la sua vita di soldato, i bui anni della guerra con uno stile curato, una prosa fine, d’altri tempi, senza tuttavia edulcorare  mai la crudezza di alcune sue esperienze e senza  perdere mai il contatto con la realtà. È lo scritto di un giovane desideroso di avventure, ma al contempo alle prese con il suo primo allontanamento dal nido famigliare, un giovane che sente il dovere di servire la patria, di emulare l’esempio del padre impegnato in Marina, ma che, in alcune occasioni, come ognuno dì noi, si trova, seppur a malincuore, a dover mettere da parte i grandi valori per salvarsi.
Uno scritto infine in cui l’amore per il teatro, la letteratura, l’opera e la poesia – arti  nelle quali si cimenta anche come autore oltre che esserne un attento studioso e fruitore- accompagna  il giovane, fragile soldato e funge da viatico durante i bui anni del fascismo della guerra e da ancora di salvezza contro la deriva dell’annichilamento interiore del soldato prima e del prigioniero poi.