Venerdì 9 maggio alle 20.30 al Politecnico di Lecco la serata finale del corso “Giovani Protagonisti”
LECCO – Un’aula magna piena, un tema quanto mai urgente e l’energia di oltre mille studenti coinvolti: si preannuncia così la serata conclusiva dell’ottavo corso di formazione etica promosso dalla Fondazione Sinderesi, in collaborazione con il Comune di Lecco. L’appuntamento, aperto alla cittadinanza, è in programma venerdì 9 maggio alle 20.30 a Lecco, presso la sede distaccata del Politecnico di Milano, in via Gaetano Previati 1/c.
A fare da cornice all’evento, intitolato “Trasformare i conflitti per costruire la pace”, sarà il decennale della Fondazione Sinderesi, da dieci anni attiva nel territorio lecchese per promuovere riflessione, dialogo e responsabilità tra le giovani generazioni.
Ospite d’onore della serata sarà Franco Vaccari, fondatore e presidente di Rondine – Cittadella della Pace, realtà che da anni forma giovani provenienti da contesti di conflitto internazionale, trasformandoli in ambasciatori di dialogo. Con lui, sul palco, due studentesse della World House dello Studentato Internazionale di Rondine, testimoni dirette di un percorso personale e collettivo di riconciliazione: “A Rondine – spiegano gli organizzatori – giovani che appartengono a popoli divisi da pregiudizi, odio reciproco e guerre, imparano a dialogare con il diverso”.
L’incontro sarà moderato da Gerolamo Fazzini, giornalista e docente, e si aprirà con i saluti istituzionali del Sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, e un intervento in collegamento da Roma del Presidente di Fondazione Sinderesi, S.E. Mons. Samuele Sangalli.
Il cammino educativo che ha portato a questo momento ha coinvolto oltre 1.200 studenti delle scuole secondarie di secondo grado del territorio. Tre i laboratori affrontati durante l’anno scolastico, con la partecipazione di figure autorevoli e testimoni diretti del cambiamento. Il primo incontro ha visto la partecipazione di don Claudio Burgio, fondatore dell’associazione Kayròs, che ha aiutato i ragazzi a decifrare il mondo della musica trap come espressione di disagio relazionale e, al tempo stesso, come strumento attraverso cui i giovani cercano identità e riconoscimento.
Nel secondo laboratorio, l’attenzione si è spostata sulla cultura della legalità, grazie all’intervento del Procuratore di Napoli Nicola Gratteri e del professor Antonio Nicaso. Al centro del dialogo, l’urgenza di una società civile fondata sul rispetto delle regole e la pericolosa attrazione esercitata dalle sostanze stupefacenti tra i più giovani.
Il terzo incontro ha affrontato il tema dei conflitti globali, avvicinandolo alla quotidianità degli studenti. Le testimonianze di quattro studentesse della World House di Rondine e della loro tutor hanno messo in luce la possibilità concreta di superare l’odio e costruire ponti, anche là dove sembrano esserci solo muri.
Un percorso intenso, che ha offerto ai partecipanti strumenti per diventare davvero protagonisti del proprio tempo, capaci di cogliere la complessità del reale senza rinunciare all’impegno per un mondo più giusto. La serata di venerdì sarà dunque non solo una conclusione, ma anche un’occasione per rilanciare, insieme, una visione di speranza e responsabilità.