I media e la cultura, quattro direttori di giornali si confrontano al Lecco Film Fest

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Da sinistra: Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, Agnese Pini, direttrice La Nazione, Il Resto del Carlino, Il Giorno e Quotidiano Nazionale, Enrico Mentana, direttore di TgLa7 e Open e Vincenzo Morgante, direttore di TV2000 e Radio InBlu

Partecipato il dibattito domenica mattina con ospiti Luciano Fontana, Agnese Pini, Vincenzo Morgante e Enrico Mentana

Oggi è l’ultimo giorno del Festival, ecco gli appuntamenti

LECCO – Quattro direttori di giornali, il tema della cultura e la sua ‘evoluzione’ nei media. Partecipato domenica mattina il dibattito che si è tenuto al Lecco Film Fest con ospiti Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, Agnese Pini, direttrice de La Nazione, Il Resto del Carlino, Il Giorno e Quotidiano Nazionale, Vincenzo Morgante, direttore di Tv2000 e Radio InBlu e Enrico Mentana, Direttore del Tg La7 e di Open.

Luciano Fontana

I quattro giornalisti, moderati dal prevosto di Lecco Mons. Davide Milani e Gianluca Arnone della Fondazione Ente dello Spettacolo, hanno parlato dell’evoluzione delle pagine culturali di giornali e tg. Due mondi, quello del giornalismo e della cultura, collegati e che, come detto dal Direttore Fontana, “non possono restare divisi”. “Certamente oggi l’evoluzione digitale ha trasformato il modo di lavorare ma è impensabile fare un giornale senza una sezione culturale – ha dichiarato Fontana – Il Corriere della Sera ha da anni l’inserto La Lettura che ha un pubblico costante e strutturato, direi uno strumento che contribuisce a fare l’identità del nostro giornale”.

Agnese Pini

Per Agnese Pini, dal 1° agosto direttrice della Nazione (prima donna nella storia del quotidiano a ricoprire questo ruolo) è un ritorno a Lecco dopo sette anni: “Qui ho lavorato per alcuni mesi presso la redazione del Giorno – ha ricordato – ammetto che quando sono stata trasferita da Milano non l’avevo presa molto bene ma oggi ricordo il periodo lecchese come uno dei più sereni del mio percorso”. La direttrice ha affrontato il tema di come fare cultura in un giornale popolare: “Come conciliare le due cose l’ho capito proprio venendo a Lecco sette anni fa. Appena arrivata qui ho voluto andare a vedere il lago, quel lago descritto da Manzoni che mi aveva fatto sudare sui banchi di scuola. Guardandolo ho scoperto che Manzoni non aveva fatto un racconto poetico astratto di questo luogo ma una descrizione precisa, una cronaca. E sui giornali popolari si può fare cultura esattamente come si fa cronaca, raccontandola. Fare capire la cultura, raccontando gli eventi che partono dalla piazza, come questo, e renderli grandi”.

Enrico Mentana

Partecipazione invece ‘a sorpresa’ del direttore Mentana al dibattito: “Quando Don Davide mi ha chiamato non ci ho pensato due volte, è sempre bello tornare all’aria ‘di casa'” ha detto il giornalista, di origini milanesi. “Io credo che oggi noi direttori di giornali siamo un po’ come i gestori di botteghe di antiquari, i giovani non ci vanno, ma finché c’è la nostra generazione abbiamo il compito di continuare a ‘cementare’ queste cose, tra cui la cultura e la sua fruizione. Oggi i giovani non leggono i giornali, non guardano il telegiornale, non vanno al cinema, hanno una fruizione culturale ‘on demand’, vedono e leggono quello che vogliono quando vogliono. Ma tutti noi siamo accomunati da un codice comune, cioè parliamo delle cose con una ‘cultura’. Pensiamo solo alla guerra in Ucraina, l’argomento che da mesi occupa le prime pagine di tutti i giornali: hanno intervistato anche scrittori, musicisti, artisti russi e ucraini per raccontare i due paesi e cosa sta accadendo. Sono gli strumenti culturali a darci un orizzonte e quando si parla di guerra, ma anche di malattia, il passato, la storia e la cultura ci avvolgono. Il giornalista deve avere sufficiente ‘ossigeno nei polmoni’ per farlo capire a chi legge, a chi guarda la tv, senza ‘spettacolarizzare’, ma mantenendo il proprio taglio e la propria visione delle cose”.

A destra Vincenzo Morgante

Il direttore di Tv2000 e Radio InBlu Vincenzo Morgante ha parlato del recupero del ruolo pedagogico della televisione: “Puntando sulla capacità di selezione dei temi trattati, sempre con trasparenza, avendo fiducia verso gli spettatori – ha detto – Il tema della cultura per Tv2000 è strettamente connesso alla nostra identità, noi invitiamo tante persone a parlare di cultura e speriamo di seminare dubbi, curiosità, conoscenza, aumentando la consapevolezza di chi ci guarda di essere un uomo libero, con le proprie idee. Noi cerchiamo di innestare il tema della cultura in tutta la sua grandezza, sicuramente è una grande questione che, credo fermamente, riparte anche dal ruolo pedagogico della televisione che si è perso”.

L’evoluzione digitale del mondo dell’informazione è stata al centro della seconda parte di dibattito tra i direttori. “Ignorare questo terremoto non porta a nulla – le parole di Fontana (Corriere della Sera) – oggi il Corriere della Sera ha più del doppio di lettori abbonati online rispetto a quelli che comprano carta, mi dispiace? Sì, perchè ho iniziato a fare questo lavoro con una macchina da scrivere Olivetti e una scheda telefonica per le registrazioni, non c’erano nemmeno i computer, però prendo atto che questo è il nuovo mondo e dobbiamo provare a capirlo e a sfruttare le opportunità che ci offre, che non sono poche. Proprio di recente c’è stato il caso di questo libro, ‘Le canzoni di Achille’ di Madeline Miller, portata alla ribalta grazie ad un creator di BookTok, social network dedicato ai libri e alla lettura. Direi che è un esempio positivo, a fronte di tante ‘storture’ che il mondo digitale offre. Oggi chi fa informazione deve ‘scappare’ a gambe levate da due cose: fare giornalismo specchio e fare valere il rapporto uno vale uno. Ci sono i fatti, ci sono le interpretazioni”.

“Il mondo dei giornali di carta è in crisi – ha aggiunto Pini – è vero. Ma non è in crisi l’informazione, anzi: siamo per certo la generazione più informata nella storia dell’umanità. L’informazione oggi è accessibile a tutti, ad ogni ora del giorno e della notte, è libera ed in molti casi gratuita. Questo ha portato ad uno sbilanciamento del potere, in mano alle vostre mani e non a noi giornalisti. I giornali hanno perso potere ma sono realtà che per una serie di fattori riescono a ‘tenere botta’ al cambiamento in corso. Ma è anche vero che tutto quello che vi stiamo dicendo oggi è confutabile in un click. L’effetto collaterale dell’informazione è la disinformazione, fenomeno di cui si parla molto ultimamente, le cosiddette fake news. Formazione ed educazione, anche nelle scuole, non solo per i giornali e i giornalisti, possono fare molto”.

Per Enrico Mentana il “potere illimitato non è quello nelle mani dei lettori ma di chi detiene il rubinetto dei social network. Oggi un qualunque articolo scritto che finisce sul web può subire una deformazione completa, a partire dalla perdita del diritto d’autore – ha detto – I nostri stessi politici si rapportano ai cittadini tramite i social network e troppo spesso la verità può essere ‘accomodata’ dall’interesse”.

Oggi è l’ultimo giorno del Lecco Film Fest, iniziato lo scorso giovedì 7 luglio. Il programma della giornata prevede altri numerosi incontri tra cui si ricorda alle ore 19 quello con Omar Pedrini (cantautore) ‘La luce della musica’ e questa sera alle ore 20 il concerto del Corpo Musicale Alessandro Manzoni in Piazza Garibaldi.

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