Evento organizzato da Acinque, main sponsor del docufilm, insieme a Rampello & Partners
“Questo docufilm è uno strumento che ci aiuta a diventare manzoniani per scelta”
LECCO – Oltre un centinaio di spettatori al Cinema Teatro “Nuovo Aquilone” e circa ottanta studenti delle scuole superiori della città all’Auditorium dell’Officina Badoni hanno assistito, nei giorni scorsi, alla proiezione simultanea del docufilm RAI Rapsodia Manzoniana, dedicato ad Alessandro Manzoni. Il progetto è nato da un’idea di Mons. Davide Milani, presidente dell’Ente dello Spettacolo Italiano, e di Davide Rampello, direttore creativo dello studio Rampello & Partners.
Un debutto emozionante per i protagonisti di Rapsodia Manzoniana, nella città manzoniana per eccellenza, che sono stati presenti al “Nuovo Aquilone”. Al termine della proiezione, hanno partecipato a un dibattito vivace e intenso, moderato da Davide Rampello e arricchito dagli interventi di Daniele Rampello (produttore, CEO e fondatore di Rampello & Partners), Andrea Longhin (regista e fondatore di Nubifilm Studio) e degli autori e sceneggiatori Angelo Urgo e William Gray.

In sala erano presenti tutti i protagonisti del docufilm: Marco Barban (Napoleone), Giovanni Casabianca (Adelchi), Laura Ciccarelli (Monaca di Monza), Raffaella Erre (Giulia Beccaria), Sabrina Ferrario (Lucia / Enrichetta Blondel), Alessandro Grima (Alessandro, maestro di teatro), Rocco Petrillo (Manzoni 2), Filippo Pizzocri (Renzo) e Leonardo Tafuri (Manzoni 1). Con loro, anche Stefano Motta, scrittore e studioso di Alessandro Manzoni, che nel docufilm, insieme a Beppe Vessicchio, Gianni Canova ed Eleonora Mazzoni, contribuisce come esperto per approfondire la figura e l’opera di Manzoni e del suo celebre romanzo.
Ad aprire la serata è stato l’intervento di Marco Canzi, vicepresidente di Acinque, main sponsor del progetto insieme a FNM: “Per chi, come Acinque, rappresenta un territorio, contribuire alla valorizzazione del suo patrimonio culturale è parte integrante della nostra missione aziendale”.

Inoltre, Canzi ha aggiunto: “E Rapsodia Manzoniana risponde perfettamente a questo obiettivo, raccontando un grande artista profondamente legato a Lecco e offrendoci uno sguardo intimo su un romanzo che fa parte della storia e dell’identità di questa città e di questo territorio. Ma, soprattutto, lo fa in modo innovativo, con l’intento di parlare ai giovani e avvicinarli a valori e messaggi che sono ancora oggi di straordinaria attualità. La cultura è l’anima di una comunità. Creare prodotti che contribuiscano a diffonderla, soprattutto tra i giovani, è un modo per costruire un futuro migliore”.
Temi ripresi anche da Mauro Piazza, Sottosegretario all’Autonomia e ai Rapporti con il Consiglio di Regione Lombardia, che ha avuto un ruolo cruciale nel fare sistema attorno al progetto di Mons. Davide Milani e Davide Rampello: “Noi lecchesi siamo manzoniani per nascita, perché siamo nati qui – ha continuato Piazza – Questo docufilm è uno strumento che ci aiuta a diventare manzoniani per scelta. Un grande affresco che racconta questo territorio e il suo percorso, contribuendo a promuoverne la conoscenza oltre i confini locali”.

“La nostra società contemporanea è segnata da una costante dimenticanza. Dimentica il passato e consuma rapidamente il presente, proiettandosi verso il futuro. Ma questa mancanza di memoria è una ferita che finisce per impedirci di costruire veramente il nostro futuro – ha sottolineato Davide Rampello – Rapsodia Manzoniana nasce con l’intento di recuperare questa memoria, fatta di grandi protagonisti come Alessandro Manzoni, ma anche di storie di persone umili come Lucia e Renzo, di paesaggi e territori, per trasmetterla alle nuove generazioni”.
“Abbiamo voluto creare un docufilm che raccontasse Alessandro Manzoni e le sue opere con un linguaggio originale, immediato e facilmente comprensibile – ha dichiarato il produttore Daniele Rampello – Niente a che vedere con il modo in cui, purtroppo, Manzoni viene studiato a scuola. Questo è un prodotto pensato per essere coinvolgente ed emozionante, capace di far riflettere sui grandi temi proposti da Manzoni, sulla sua figura e sui protagonisti del suo romanzo, mettendo in risalto la componente umana e il dramma che ciascuno di loro vive”.

“Per questo motivo, abbiamo scelto uno staff giovane, a partire dal nostro regista e dai nostri autori e sceneggiatori, insieme a un cast di attori under 35 provenienti da una scuola di teatro lombarda – ha continuato Daniele Rampello – Si tratta di un progetto che rappresenta anche un format esportabile e replicabile all’infinito, se consideriamo quanti straordinari personaggi hanno segnato la storia della nostra regione e che oggi sono sconosciuti ai più”.
“C’è intensità e ritmo in questo docufilm, con scelte fotografiche e tagli filmici innovativi. E c’è una fusione di più linguaggi: il cinema, il teatro, la scrittura, la musica. Vederlo stasera per la prima volta proiettato sul grande schermo ci riempie di emozione” ha concluso il regista, Andrea Longhin.