“L’uomo bianco a sinistra” Morassi racconta la storia di Peter Norman

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Dalla protesta per i diritti civili sul podio di Città del Messico all’esclusione silenziosa dalla vita sportiva 

Martedì 22 giugno la presentazione del libro di Gianluca Morassi

LECCO – Si parte dalla fotografia, una celebre fotografia. L’ha scattata a Città del Messico, attorno alle 20,30 del 16 ottobre 1968, John Dominis, un fotografo di guerra che lavorava per le maggiori riviste americane di quegli anni.

La foto ritrae il podio olimpico dei 200 metri. Sul gradino più alto Tommie Smith con il pugno dentro alzato, più sotto John Carlos, anche lui con il pugno alzato. E a sinistra Peter Norman, bianco di nazionalità australiana arrivato secondo sui 200. Sulla giacca della tuta porta una spilla dell’Olympic Project for Human rights.

Se l’è appuntata come segno di solidarietà con la protesta dei due atleti neri, i quali, a loro volta, vogliono sollevare il problema delle discriminazioni di cui sono vittime gli afro americani negli Stati Uniti. La protesta è clamorosa, e si inserisce nel fermento di quell’anno: il maggio francese, le proteste degli studenti in Italia, la primavera di Praga, gli omicidi di Robert Kennedy e Martin Luther King.

Inizia da questa immagine la storia raccontata da Gianluca Morassi, giornalista lecchese, che il prossimo martedì, 22 giugno alle ore 18.30, presenterà il suo libro alla Libreria Volante di via Bovara.

“L’uomo bianco a sinistra – Storia di Peter Norman”, edito da Bolis di Bergamo è una storia che di un atto di coraggio, di rivendicazione e di sensibilizzazione sul tema dei diritti, pagato a caro prezzo, ma anche di un’amicizia vera di tre atleti uniti da un podio e da quel gesto di civiltà che è entrato nella storia.