Officina Gerenzone presenta cinque anni di attività e nuovi progetti

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Officina Gerenzone

Numerosi i presenti all’incontro di ieri sera: soci, cittadini e curiosi

Dalle scuole alla cittadinanza attiva: 200 soci coinvolti e decine di iniziative per riscoprire il Gerenzone e difenderne l’identità

LECCO – Bilancio e punto della situazione per quanto fatto finora e per presentare i progetti in essere targati Officina Gerenzone. A fare da cornice all’incontro di ieri sera che si è svolto all’Offina Badoni un folto pubblico composto da soci e cittadini, accorsi per conoscere da vicino il lavoro dell’associazione, nata dal laboratorio cittadino avviato nel 2019, diventata formalmente associazione a maggio 2023 e presentatasi ufficialmente alla città nel giugno dello stesso anno.

Al tavolo dei relatori una parte del direttivo composto dal presidente Paolo Colombo, dalla vice presidente Silvia Negri e dai consiglieri Barbara CattaneoCarlo BrivioCarlo Polvara, Laura Todde, Armando Scarpa, assenti giustificati Anna Nicolai e Angela Manzoni.

Officina Gerenzone

Nel ripercorrere i cinque anni di attività, il direttivo ha snocciolato dati e progetti, sempre guidati dalla volontà di tutelare il fiume Gerenzone e il patrimonio storico-industriale che nei secoli si è sviluppato attorno al suo corso. Ma l’incontro è stato anche l’occasione per guardare al futuro.

Dal 2019, sono state 20 le proiezioni del docu-film “Gerenzone” di Sofia Ceppi Badoni datato 1961 (recuperato e risistemato in collaborazione con il video maker Federico Videtta) e del docu-film “Gente di Fiume” (sempre firmato Videtta) che raccoglie le testimonianze e le voci di chi, su quel corso d’acqua, ha lavorato e vissuto.
40 invece le passeggiate con scolaresche e cittadini lungo il Gerenzone, 11 delle quali effettuate nell’ultimo anno; mentre sono oltre 200 i soci che sinora hanno aderito all’associazione.

Silvia Negri
Silvia Negri

La vice presidente Silvia Negri ha voluto sottolineare alcune delle tappe più significative di questo percorso: “Tra le attività da ricordare ci sono la realizzazione del sito web (https://officinagerenzone.wixsite.com/officina-gerenzone), la riqualificazione del casello dell’acqua in collaborazione con Lario Reti Holding e gli studenti del Liceo Manzoni, il nostro contributo all’individuazione degli Ambiti di Rigenerazione Urbana e Territoriale nel 2021 e lo studio di fattibilità del percorso pedonale Tirabagia-Paradone realizzato nel 2020”.

Un lavoro capillare che include anche la cura periodica di alcuni tratti del fiume – come la pulizia della fiumicella in via Ramello a Laorca nel novembre scorso – la raccolta e custodia di materiale storico, la partecipazione alla rete dei “Patti di Cura”, e un contributo concreto alla variante del Piano di Governo del Territorio (PGT) della Città di Lecco. Inoltre, l’associazione ha avviato i progetti “Lungo le sponde del Gerenzone” e “Corridoio Blu”, sviluppati attraverso due bandi pubblici.

Uno dei progetti più promettenti, presentato insieme ad altre sei associazioni lecchesi, è “Territorio e Patrimonio: alla riscoperta della cultura locale”, candidato al bando della Fondazione Comunitaria Lecchese “Valorizzazione dei siti di interesse culturale”. Officina Gerenzone sarà protagonista nella promozione della vallata come meta culturale, attraverso eventi e attività divulgative.

Paolo Colombo
Paolo Colombo

Il presidente Colombo ha poi illustrato la recente azione volta alla tutela del “Maglio della Panigada” situato nel quartiere di Rancio, prossimo ad un intervento residenziale, candidandolo tra i “Luoghi del Cuore Fai”. “Lontano da noi intralciare gli interventi di edilizia – ha esordito Colombo – Tuttavia anche grazie a questa candidatura supportata da oltre 6 mila voti, abbiamo potuto interfacciarci con gli ‘attori’ coinvolti, proponendo una proposta progettuale alternativa a tutela di una parte di archeologia industriale ancora presente”.

Non meno significativa l’azione avviata a Malavedo, in dialogo con i proprietari del complesso residenziale “Orme sull’acqua”. “Siamo stati a Milano ad un incontro con la proprietà e abbiamo proposto, ottenendo l’ok, di pulire le vetrine dei negozi da sempre sfitti al pian terreno, alle quali poi affiggere fotografie storiche dell’area e del fiume per creare una sorta di galleria fotografica all’aperto”.

L’incontro si è chiuso con l’annuncio di un progetto ambizioso: il recupero conservativo del casello della Diga del Paradone, raro esempio di archeologia industriale legata alla derivazione delle acque del Gerenzone.  “Progetto – ha spiegato il presidente Colombo – presentato al bando ‘Ordinario 2025’ della Fondazione Comunitaria del Lecchese che prevede un investimento di circa 40 mila euro”.

Presente alla serata anche il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, a sua volta socio dell’Offina Gerenzone, che ha confermato l’impegno dell’Amministrazione comunale nel supportare e affiancare l’associazione nel lavoro di tutela della Valle del Gerenzone. “Tutti noi ci sentiamo un po’ in debito col passato – ha sottolineato il sindaco . E ci chiadiamo cosa fare per salvare e per recuperare quanto resta di quel mondo industriale lecchese legato al ferro e al Gerenzone. Un passato che è una risorsa, per noi, perchè attraverso questi percorsi riscopriamo noi stessi e chi siamo, e per gli altri, che siano turisti, studendi o lecchesi stessi che non conoscono questa parte della città e della sua storia”.

Officina Gerenzone ha anche annunciato tre iniziative imminenti: la passeggiata guidata e visita ai caselli dell’acquedotto del Paradone il 21 maggio, alle ore 18.15. La passeggiata musicale lungo il Gerenzone il 14 giugno alle ore 10, mentre sabato 24 maggio, alle 10, per i soli soci, la visita allo stabilimento Caleotto – Arlenico (solo su prenotazione, posti limitati).

Cinque anni intensi, quelli raccontati ieri alle Officine Badoni, che testimoniano come un’idea nata “dal basso” possa trasformarsi in un motore di cittadinanza attiva, cura del territorio e riscoperta del patrimonio.