Pablo Atchugarry torna nella sua Lecco con una mostra: “Qui c’è il mio cuore”

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Dal 28 maggio al 12 novembre in città la mostra “Una vita tra Lecco e il Mondo”

Nel 45° anniversario dell’arrivo a Lecco dell’artista uruguaiano un’esposizione che rappresenta un viaggio nel tempo

LECCO – Dal 28 maggio al 12 novembre 2023 la città di Lecco, luogo che dal 1978 ha accolto la produzione artistica di Pablo Atchugarry, ospita presso Palazzo delle Paure e sul territorio una grande mostra antologica dell’artista uruguaiano, dalle prime e poco conosciute opere pittoriche alle ultime realizzazioni scultoree in marmo, bronzo e legno. L’inaugurazione avrà luogo sabato 27 maggio alle ore 18, alla presenza dell’artista, delle autorità e degli amici e collezionisti. Sarà l’occasione per consegnare al Maestro la benemerenza civica assegnata lo scorso dicembre in occasione di San Nicolò.

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“Si tratta di una mostra fatta col cuore – ha detto Pablo Atchugarry in occasione della presentazione di stamattina -. E’ il cuore che ha palpitato in tutti questi anni e cha mi ha fatto scoprire Lecco e l’Italia. Ricordo la mia prima personale qui a Lecco, era il lontano 1978. Questa mostra sarà un vero e proprio viaggio nel tempo frutto di un’indagine quasi archeologica di Valeria Campagni. Questa mostra è un progetto che mi riempie di felicità, ringrazio tutti voi”.

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Pablo Atchugarry

La mostra cade in occasione del 45° anniversario dalla prima esposizione di Pablo Atchugarry in Italia, avvenuta proprio a Lecco nel 1978, nel territorio che l’ha accolto e che lo ha visto divenire un indiscusso protagonista della scultura contemporanea nel mondo, un ponte tra due culture lontane nello spazio ma vicine nello spirito: quella italiana e quella uruguayana. Le sale di Palazzo delle Paure accoglieranno un excursus sulla vita dell’artista, dalle prime opere pittoriche ispirate dalla passione ereditata dal padre Pedro e figlie di un figurativismo che si avvia all’astratto, fino ad arrivare alle attuali produzioni scultoree realizzate in marmo, soprattutto quello statuario di Carrara, bronzo e legno. Una ricca produzione che ci racconta l’intenso rapporto tra forma, materia e luce.

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“Grazie a quanti hanno collaborato per la realizzazione di questa mostra e grazie a Pablo che ha messo a disposizione volontà e competenza, ma anche un grande cuore e tanta disponibilità” ha detto con un pizzico di emozione il vicesindaco e assessore alla cultura di Lecco Simona Piazza.

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Alessio Gilardi

La mostra, curata dallo stesso Pablo Atchugarry con il supporto dell’architetto Alessio Gilardi, vuole essere un omaggio al rapporto e all’attaccamento che il Maestro conserva ancora oggi con la città di Lecco. In questo luogo possiamo raccontare come un giovane artista ha trovato la sua strada, aiutato da persone che, soprattutto all’inizio, hanno creduto nelle sue capacità e nella sublimità della sua arte in divenire.

“La mostra antologica del Maestro consentirà di conoscere tutti gli aspetti della sua attività artistica e delle forme della materia – ha detto il coordinatore della mostra Alessio Gilardi -. La mostra ripercorre tutta la produzione artistica del Maestro dal 1978 fino ad oggi: oltre alle opere monumentali che saranno esposte nelle piazza XX Settembre e Cermenati, include anche la produzione pittorica che riguarda il primo periodo di Pablo Atchugarry”.

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Valeria Campagni

Il catalogo della mostra, edito da Skira, raccoglie una profonda intervista biografica di Valeria Campagni al maestro, che ci racconta la storia e le vicissitudini che hanno portato Pablo Atchugarry a diventare un artista di fama internazionale partendo dalla scoperta della sua vocazione artistica, passando per l’arrivo in Europa richiamato dalla ricerca della sua via espressiva, per giungere a Lecco, in Italia, verso il mondo.

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1979, Senza titolo. Olio su tela, 54×73 cm

“E’ una mostra molto importante perché Pablo, scultore di fama internazionale, ha scelto Lecco come sua città di elezione – ha detto la direttrice del Simul Barbara Cattaneo -. Ciò che mi colpisce nella sua opera è la continuità con la grande tradizione scultorea italiana. Fondamentale anche l’atto con cui Pablo entra nella materia con lo scalpello per estrarre dal blocco di marmo le sue opere d’arte che spesso esprimono anche la sua potenza fisica”.

L’appuntamento è per sabato 27 maggio alle ore 18 quando, a Palazzo delle Paure, ci sarà l’inaugurazione alla presenza del Maestro Pablo Atchugarry.

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Biografia

Pablo Atchugarry è nato a Montevideo, Uruguay, il 23 agosto 1954. I suoi genitori, María Cristina Bonomi e Pedro Atchugarry, entrambi grandi appassionati d’arte, percepiscono le attitudini del figlio e lo incoraggiano fin dall’infanzia a esprimersi attraverso il disegno e la pittura. Nel 1965, all’età di 11 anni, Pablo partecipò a una mostra collettiva a Montevideo, esponendo per la prima volta due dipinti.

Ha poi continuato la sua ricerca sperimentato diversi materiali, dall’argilla al cemento, dal ferro al legno. Nel 1971 realizza la sua prima scultura in cemento, intitolata Caballo (Cavallo). Gradualmente si interessò alle possibilità espressive di questi materiali, sabbia e cemento, talvolta con l’aggiunta di ferro e piombo.

Nel 1972, Atchugarry tiene la sua prima mostra personale di disegni e dipinti al Centro de Exposiciones SUBTE di Montevideo; seguiranno diverse mostre tra il 1974 e il 1976. Nel 1977 lo scultore inizia a viaggiare per l’Europa e nel 1978 tiene la sua prima mostra personale di pittura a Lecco, presso la Galleria Visconti.

Nel 1979 riesce a concretizzare un sogno: quello della sua prima mostra personale a Parigi, alla Maison de l’Amérique Latine e, successivamente, a Coira e a Stoccolma.

Durante il soggiorno parigino realizza il disegno preparatorio per La Lumière, la sua prima scultura in marmo, per la cui realizzazione si trasferisce a Carrara. L’incontro con il marmo lo abbaglierà per sempre e gli farà scoprire la materia che lo accompagnerà per tutta la vita.

Nel 1982 decide di stabilirsi nella città di Lecco e, dopo un lungo soggiorno a Carrara, trova nella cava “Il Polvaccio”, il blocco di dodicimila chili in cui scolpirà l’opera La Pietà, scultura profondamente personale che, però, richiama la sua ammirazione per Michelangelo.

Dal 1989 Atchugarry inizia a manifestarsi attraverso opere di dimensioni monumentali che attualmente fanno parte di collezioni pubbliche e private di tutto il mondo.

Il 25 settembre 1999 viene inaugurato a Lecco il Museo Pablo Atchugarry, dove sono state esposte in modo permanente diverse opere che rappresentano il percorso artistico di Atchugarry, dai primi dipinti alle successive sculture, nonché e dove è custodito l’archivio della sua produzione.

In riconoscimento della sua carriera artistica, nel luglio 2002 riceve il Premio Michelangelo assegnato dalla città di Carrara. Nel 2003 Atchugarry rappresenta l’Uruguay alla 50^ Biennale di Venezia con l’opera Soñando la Paz (Sognando la Pace), un’installazione composta da otto sculture in marmo.

Nel 2007 nasce la Fondazione Pablo Atchugarry a Manantiales, con l’obiettivo di creare un luogo di incontro per artisti di tutte le discipline, un connubio ideale tra natura e arte.

Alla fine del 2013, la casa editrice Electa, a Milano, pubblica due volumi del Catalogo Generale di Pablo Atchugarry, a cura del professor Carlo Pirovano. Il terzo volume, di pari importanza, è arrivato nel 2019.

Nel 2018 è stata inaugurata a Miami la Fondazione Pablo Atchugarry e, all’inizio del 2019, il Presidente della Repubblica Italiana ha conferito all’artista il titolo onorifico di Ufficiale della Stella d’Italia per la sua opera culturale di unione tra Italia e Uruguay.

Nel dicembre 2022 la Città di Lecco ha insignito Pablo Atchugarry del “San Nicolò d’Oro”, onorificenza riservata ai cittadini benemeriti, “per aver contribuito con la sua produzione artistica a far conoscere la nostra città oltre i confini nazionali”.

Nel marzo 2023 la municipalità di Maldonado (Uruguay) gli conferisce l’onorificenza che lo riconosce come “Cittadino illustre del Dipartimento di Maldonado” per il suo contributo allo sviluppo culturale della regione.

Mostre dedicate all’opera di Pablo Atchugarry sono state realizzate in città di tutto il mondo: Londra, New York, Miami, Montevideo, Buenos Aires, Parigi, San Paolo, Curitiba, Brasilia, New Orleans, San Francisco, Amsterdam, Bruges, Bruxelles, Singapore, Seoul, Milano, Torino, Roma, Pietrasanta e Venezia sono solo alcune di queste.

Le opere di Atchugarry sono presenti in musei internazionali, dal Museo Nacional de Artes Visuales di Montevideo al Chrysler Museum of Art di Norfolk, Virginia, o il Groeningemuseum di Bruges, il Museu Coleção Berardo di Lisbona, in Portogallo, la Raccolta Lercaro di Bologna, il Museo del Parco di Portofino, il Pérez Art Museum e il Patricia & Phillip Frost Art Museum, a Miami.

Oggi l’artista vive e lavora tra Italia e Uruguay, dove porta avanti lo sviluppo della Fondazione Pablo Atchugarry e il progetto del parco internazionale di scultura.

Nel gennaio 2022 a Manantiales (Uruguay) inaugura il MACA (Museo de arte Contemporaneo Atchugarry), progettato dall’architetto Carlos Ott, un museo dedicato ai maestri dell’arte contemporanea.