Presentata in Commissione la nuova Convenzione che regola i rapporti con 71 biblioteche del territorio
Tra le principali novità l’utilizzo di un logo condiviso e l’impegno economico della Provincia pari a 5 mila euro annui
LECCO – Una rete che rinnova l’impegno di fare squadra nel segno della cultura. Presentata la nuova Convenzione del Sistema Bibliotecario del Territorio Lecchese, atta a regolamentarne il funzionamento e proseguire nella gestione coordinata dello stesso.
Una Convenzione che ricalca il modello precedente, in vigore fino a fine anno, a cui però sono state apportate alcune modifiche (più formali che sostanziali). Tra le novità più importanti la produzione e adozione del nuovo logo per contraddistinguere il Sistema, utilizzabile dai soggetti che ne fanno parte per promuovere le proprie attività; e il nuovo ruolo assunto dalla Provincia di Lecco, esplicitato nell’articolo 18, che si impegnerà economicamente nel Sistema erogando una quota pari a 5 mila euro annui: “Negli ultimi anni l’ente era presente nel Sistema senza nessuna dotazione economica. Una partecipazione che va ad aumentare il bilancio e incrementa le possibilità di promuovere la lettura”, commenta Simona Piazza, vicesindaco e assessore alla Cultura, nel corso della Commissione Consiliare IV.
Centro del Sistema (coordinato da Silvia Ponzoni) il Comune di Lecco, a cui afferiscono 71 biblioteche più la Provincia. “Non avendo il Sistema una forma giuridica, i singoli Comuni aderenti dovranno portare in approvazione nei rispettivi consigli comunali la Convenzione, preparata e discussa durante l’Assemblea degli Amministrazioni del Sistema Bibliotecario del Territorio Lecchese”, spiega Piazza. A contribuire alle modifiche tecniche della convenzione anche il Tavolo bibliotecario, coordinato da Ponzoni.
Rimasta invariata la decorrenza del documento, pari a dieci anni. Per il resto, apportate più che altro modifiche terminologiche o di adeguamento. Per esempio, meglio precisati scopi e finalità del Sistema (“diffondere la cultura della biblioteca pubblica quale spazio aperto alla collettività, come luogo sociale integrato in cui si elabora il concetto di migliore qualità della vita e benessere psicofisico acquisti attraverso la lettura e la partecipazione culturale dei cittadini, in collaborazione con istituzioni e organizzazioni”).
Così come definito più chiaramente il rilevamento e la pubblicazione periodica dei dati statistici e il monitoraggio delle raccolte libri, dei servizi, delle attività e dell’utenza reale funzionali a fornire un quadro sullo stato delle biblioteche, formulare strategie di sviluppo e determinare standard e indicatori. “Rilevazioni effettuabili anche in autonomia da parte del Sistema – precisa l’assessore – soprattutto per quanto riguarda la programmazione, il monitoraggio e la valutazione di progetti specifici, praticabile anche ampliando l’utilizzo di strumenti propri come la somministrazione di questionari di soddisfazione tramite il web e altre forme di indagine rivolte a operatori e utenti. Azioni che già venivano svolte, ma di cui si specifica nella Convenzione l’attuazione per finalità proprie come la presentazione di bandi di progetto volti a finanziare l’attività del Sistema Bibliotecario”.
Non più pluriennale ma triennale l’approvazione del programma del Sistema. Altre modifiche hanno interessato il ruolo dell’assemblea a cui “compete deliberare sulla ricorrenza della risoluzione della Convenzione e su ogni proposta/mozione presentata dagli enti aderenti, previa valutazione di ammissibilità da parte dell’Ufficio di Presidenza” e del presidente il quale “concede il patrocinio per attività di promozione del libro e della lettura, promossi dai comuni associati nell’ambito dei servizi bibliotecari, oltre a sottoscrivere lettere di sostegno”.
Chiarita poi la responsabilità degli associati nel garantire standard minimi per far parte del Sistema o per entrare a farne parte “come previsto nei documenti programmatici approvati dall’Assemblea degli Amministratori, a seguito di valutazione delle proposte del Comitato Tecnico dei bibliotecari, elaborate tenendo conto delle raccomandazioni nazionali e internazionali, nonché della buona prassi della biblioteconomia e di esigenze specifiche del Sistema bibliotecario”, si legge. Standard che interessano il numero di aperture giornaliere, l’orario e il personale e, ovviamente, il numero minimo di impegno all’interno del proprio bilancio comunale per l’acquisto dei libri.

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