Leggermente, Giovanni Floris si racconta ai lecchesi

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LECCO – Un breve ma intenso viaggio attraverso la politica italiana e il lavoro in Tv, senza tralasciare gli aspetti esistenziali che fanno da trama al suo ultimo libro, “La prima regola degli Shardana”: si potrebbe riassumere così la serata di giovedì in Sala Ticozzi che ha visto ospite – all’interno della rassegna Leggermente – Giovanni Floris, giornalista e conduttore televisivo (prima di Ballarò e poi del programma DiMartedì).

Guidato dalle domande di Vittorio Colombo, direttore del quotidiano La Provincia di Lecco, l’ospite romano (ma padre di Nuoro, come specificato) ha spiegato lo sviluppo e la nascita del suo romanzo, il secondo edito da Feltrinelli dopo “Il confine di Bonetti”, uscito solo due anni fa. Definito al contempo un viaggio dell’uomo alla ricerca di sé stesso e “commedia alla sarda”, il libro ha come protagonisti tre uomini alle prese con una sorta di crisi esistenziale: “Non riescono più a ritrovarsi nella loro vita – ha spiegato l’autore – così decidono di imbarcarsi in un progetto, far rinascere una squadra di calcio in Sardegna, ma le cose non andranno proprio come previsto e nasceranno una serie di situazioni che li porteranno a scoprire altro di sé stessi. A fare da guida c’è una donna dagli occhi verdi, bella e saggia: si tratta di Michela, ancora capace di apprezzare la vita per quello che è e che cercherà in tutti i modi di salvare i tre amici”.

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Ambientato nello splendido e a tratti inospitale entroterra sardo il libro si chiude con la cosiddetta prima regola degli Shardana, gli antichi guerrieri-conquistatori sardi: “Non vi svelerò qui la regola – ha scherzato Floris – per scoprirla dovrete leggere tutto il libro. Perché ho scelto l’entroterra sardo? Perché rispecchia la durezza sentita dai tre amici, un avvocato furbetto, un imprenditore fallito e un giornalista di successo stanchi della propria vita”.

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Durante la serata il giornalista conduttore ha poi condiviso con i presenti la propria esperienza: dal sogno di diventare giornalista, agli inizi in radio e come giornalista economico, quindi come corrispondente dagli Stati Uniti infine approdando in televisione come giornalista politico. E proprio la politica, italiana ma non solo, è stata argomento di alcune riflessioni di Floris: “Penso che la politica sia un mondo e che come tale abbia i propri codici dietro cui non bisogna nascondersi. L’indifferenza alla politica o un approccio liquidatorio non vanno bene, l’ho imparato io stesso facendo questo mestiere. Quando ho cominciato a Ballarò nel 2002 – ha proseguito – c’erano due figure, Prodi e Berlusconi che a loro modo rappresentavano quasi due antropologie culturali del paese. Oggi la classe politica italiana è leggera e contribuisce a sminuire l’interesse degli italiani alla politica stessa. Siamo di fronte a nuove facce e a nuove età, è vero, ma non a veri cambiamenti: i politici di oggi si sono formati con quelli che intendevano sostituire e in generale, c’è un comune disprezzo per gli approfondimenti. I candidati sono quelli che compaiono per primi in tv, il cursus honorum sembra essere diventato una perdita di tempo: un buon politico dovrebbe formarsi a livello locale, capendo cosa fare per migliorare la vita dei suoi cittadini e poi andare a Roma ad esercitarsi”.

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Non sono mancate curiosità e aneddoti sulla trasmissione DiMartedì in onda su La7 dal 2014: “Il passaggio Rai La7 è stato drammatico – ha confessato Floris – pensavamo non cambiasse nulla invece abbiamo dovuto riconquistarci il pubblico. In media abbiamo 28 ospiti a puntata, che dura 3 ore, vuol dire davvero tantissimo lavoro. La professione di giornalista spesso è vincolante, soprattutto a livello di scrittura, per questo amo scrivere romanzi, mi fa sentire libero. Di solito lo faccio d’estate, in Sardegna” ha raccontato.

E’ di Dawid Bowie invece la frase che apre il romanzo “La prima regola degli Shardana”, “Time may change me, but I can’t trace time” (Il tempo forse mi cambierà, ma io non posso tracciare il tempo): “Il tempo ti cambia, ma tu non puoi cambiare il tempo, quindi tanto vale stargli appresso” ha detto il giornalista.

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Continuano gli appuntamenti di Leggermente: oggi 18 marzo alle ore 18 presso la Sala Conferenze di Palazzo Falck in Piazza Garibaldi sarà il Ministro dell’Interno e leader Ncd Angelino Alfano a presentare il suo libro “Chi ha paura non è libero. La nostra guerra contro il terrore”.

Per conoscere nel dettaglio il programma e gli aggiornamenti sulla settima edizione di “Leggermente” è possibile consultare il sito www.leggermente.com oppure consultare gli eventi in programma scaricando gratuitamente LeccoApp.

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