Giornata memorabile per Bellano con il taglio del nastro per la “punta di diamante” del BAC
100 le opere dell’artista suddivise in quattro spazi. Fontana: “Una comunità che si riunisce intorno a uno dei suoi cittadini più illustri”
BELLANO – “Oggi si avvera un sogno. Un piccolo paese come Bellano diventa protagonista eterno della storia dell’arte. L’arte di Giancarlo ha ispirato tutti noi. Ho avuto la fortuna di conoscerlo nel 2015: non un burbero artista ma un grande saggio con cui conversare su tutto. La generosità è stato uno dei tratti distintivi del Maestro”. Sta vivendo il suo periodo più florido dal punto di vista culturale e artistico Bellano, un vero e proprio Rinascimento culminato con l’inaugurazione del Museo Giancarlo Vitali negli spazi del settecentesco e rinnovato Palazzo Lorla, che aprirà ufficialmente al pubblico mercoledì 30 aprile.
Le parole del sindaco Antonio Rusconi rendono evidente come Bellano, in questi anni, abbia fatto sua la strada della cultura. Un percorso che non è solo astratto, ma che si snoda per 1,2 km nel centro storico del paese dove ha preso forma il BAC – Bellano Arte e Cultura, itinerario che vuole riunire i luoghi simbolo del borgo nel segno di arte, cultura, natura e spiritualità. E il Museo Giancarlo Vitali, che accoglie le opere dell’omonimo artista, ne è sicuramente il diamante più splendente, tanto che a essere presente per il taglio del nastro, come era già accaduto qualche mese fa per San Nicolao, c’era anche il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana.
“Sono molto contento di essere qui oggi – ha detto il presidente -. Questo museo è la rappresentazione di una comunità che si riunisce intorno a uno dei suoi cittadini più illustri (Giancarlo Vitali è stato il primo cittadino benemerito di Bellano oltre a essere insignito della Rosa Camuna proprio da Regione Lombardia). Un progetto che dimostra quanto Bellano sia unita e la sua capacità di creare qualcosa di utile per i suoi cittadini. Il museo sarà anche luogo di sperimentazione, dove tanti giovani avranno modo di lavorare. Un plauso va sicuramente a questa Amministrazione comunale che ha saputo sfruttare le bellezze del suo territorio per trasformarle in conoscenza ed economia”.

Alla direzione artistica del Museo ci sarà Chiara Gatti che insieme all’artista e figlio di Giancarlo, Velasco Vitali, definirà un programma culturale annuale legato allo spazio espositivo, che andrà ad affiancare la collezione permanente. Proprio Velasco coniò il termine Rinascimento Bellanese nel 2018, anno in cui è partito il progetto del Museo Giancarlo Vitali quando gli interni di Palazzo Lorla, grazie all’attività di ArchiViVitali ETS e il Comune di Bellano, sono stati rimessi a nuovo.
“Quello che ora è l’ingresso del museo ospitava il vecchio circolo dei lavoratori. Ci siamo chiesti cosa farne di questo spazio e, passo dopo passo, è nato il Museo. Giancarlo Vitali è stato un artista laterale a tutto, sempre fuori dalle mischie e ha avuto tanti detrattori. Questo è un grande valore per un artista”, ha commentato Velasco. Poi Giuseppe La Scala, presidente ArchiViVitali: “Con la realizzazione del Museo Giancarlo Vitali Bellano ha mostrato tutto il meglio di un piccolo paese italiano, capace di allearsi e creare una spirale virtuosa che permette la realizzazione di progetti come il Museo Giancarlo Vitali. Una dimostrazione di come si possa ancora dare il buon esempio”.
Un luogo di contrapposizioni
All’interno del Museo Giancarlo Vitali è possibile ammirare parte della donazione effettuata dalla famiglia Vitali al Comune di Bellano e ad ArchiViVitali: 100 dipinti disposti in quattro spazi che portano la firma degli architetti Olivero e Rocco Vitali del Vitali Studio. Loro stessi hanno illustrato come è stato realizzato il percorso espositivo, dove architettura e dipinti sono in costante dialogo tra loro.
Il visitatore, oltrepassata la soglia del museo, entra nella prima sala, quella considerata più “intima” del pittore, vista la presenza di volti a lui familiari come la moglie Germana (è stata proprio lei poi al termine della giornata, visibilmente commossa, a tagliare il nastro). Un’altra sala ospita un grande tavolo circolare, che non funge solo da elemento d’arredo, ma vuole comunicare che l’opera di Giancarlo Vitali è per tutti, sottolineando la generosità dell’artista e rendendo la fruizione dei dipinti informale. Qui si trovano ritratti di nature morte, fiori essiccati, animali vivi o morti.
Da qui è possibile uscire e scoprire il giardino di Palazzo Lorla dove Velasco ha creato il murales “Uccelli al museo” che prende ispirazione da un’opera di Giancarlo. Un corridoio pieno di nature morte e banchetti consumati porta all’ultima sala, quella dove i contrasti si fanno più netti: su uno sfondo blu che richiama le case marocchine e il lago, sotto un soffitto coperto da volte, girasoli da una parte e bestie squartate dall’altra si confrontano nel comune destino di protagonisti e vittime della voracità umana, riassunta nel dipinto che mostra una tavola dove un banchetto si è appena consumato.
Fondamentale nel far nascere il Museo Giancarlo Vitali, progettato da ArchiViVitali ETS, il contributo di Fondazione Cariplo e il sostegno di donatori privati.
E il percorso del BAC non termina qui: dopo l’ampliamento dell’Orrido con la sistemazione della Ca’ del Diavol, il restauro e la riapertura di San Nicolao, insieme alla Chiesa dei SS Nazaro e Celso, la Chiesa di Santa Marta e il MUU di Vendrogno, e ovviamente l’apertura del Museo Giancarlo Vitali, la prossima sfida sarà spalancare le porte del Parco Lorla. L’appuntamento per l’inaugurazione è previsto nel 2026.
Info utili – Orari di apertura del Museo Giancarlo Vitali
- Dal 30 aprile al 4 maggio: tutti i giorni, ore 9-19;
- Dal 5 maggio al 31 maggio: dal lunedì al venerdì ore 10-18, sab/dom ore 9-19;
- Dal 31 maggio: tutti i giorni ore 9-19.