“Mani Libere”: le fotografie di Beatrice Mazzucchi a Oto Lab

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“L’isola del riscatto: la pena come valore rieducativo” a Oto Lab

La fotografa lecchese di reportage porta la sua testimonianza nello spazio ex industriale di Rancio.

LECCO – La testimonianza di una realtà carceraria alternativa nelle fotografie di Beatrice Mazzucchi, in mostra dal 13 al 15 novembre 2019 al primo piano dello spazio per eventi Oto Lab, in Via Mazzucconi 12 a Lecco.

“Mani Libere. L’isola del riscatto: la pena come valore rieducativo” è una raccolta di fotografie scattate sull’isola toscana di Pianosa, sede dell’omonima colonia penale. Il progetto trova il suo punto di partenza nell’Art. 27 della Costituzione, che recita: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato” e nell’Art. 21 sulla condizione di semilibertà lavorativa. Tali articoli trovano la massima espressione nel Carcere di Portoazzurro e in particolare nella sua sezione di Pianosa, dove i detenuti vicini al totale sconto della pena hanno la possibilità di rientrare in contatto con la comunità e trovare il proprio riscatto nel lavoro.

Così la Fotografa racconta la sua esperienza e la realtà dell’isola: “Per una settimana ho avuto l’opportunità di vivere sull’Isola di Pianosa a stretto contatto con i detenuti che lì scontano gli ultimi anni di pena, usufruendo dei benefici dell’ART. 21 che, a fronte di un comprovato percorso di pentimento e revisione dei propri errori, consente, attraverso la semilibertà lavorativa il recupero delle persone e il loro reinserimento nella società civile”
Il lavoro quotidiano, svolto in libertà, senza le costrizioni tipiche del carcere, e il contatto con liberi cittadini e Turisti come strumento per il riscatto e il recupero della propria dignità di uomini che sì, hanno sbagliato, ma hanno saputo intraprendere un cammino virtuoso che è sfociato in questo progetto, unico in Europa.

“Molti sono le carceri dove vige l’applicazione dei benefici della semilibertà lavorativa – sottolinea Beatrice Mazzucchi -, ma in tutti il lavoro o è svolto all’interno degli istituti di pena o chi ne usufruisce la sera ha l’obbligo di rientro in cella, con tutte le limitazioni che ciò comporta. A Pianosa i circa venti Detenuti inseriti nel progetto godono di un’ampia libertà: possono muoversi liberamente sull’Isola, anche al di fuori dei compiti lavorativi loro assegnati, e la sera rientrano in una struttura che li accoglie, ma dalla quale sono state elimina sbarre, porte blindate, chiavi e catenacci”.

L’AUTRICE

Beatrice Mazzucchi, ventiquattrenne lecchese, è fotografa freelance appassionata di reportage. Dopo gli studi presso l’Istituto italiano di Fotografia ha scattato nei teatri di Milano e al “Pride” del capoluogo. A seguito di un’esperienza come assistente fotografa nell’ambito dell’interior design, ha intrapreso un corso di videomaking e collabora oggi con il polo di Lecco del Politecnico di Milano. Sogna di diventare fotografa di concerti e di approfondire la sua esperienza nel reportage.

LA MOSTRA

“Mani Libere. L’isola del riscatto: la pena come valore rieducativo” sarà in mostra a Oto Lab, in Via Mazzucconi 12 (Rancio di Lecco) dal 13 al 15 di novembre. L’inaugurazione si terrà alle 18:30 di mercoledì 13 novembre e l’esposizione sarà visitabile i giorni successivi dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00. L’ingresso sarà libero e gratuito. Lo spazio per eventi è raggiungibile in autobus o a piedi dai parcheggi in via Gorizia, Viale Adamello e Via Mentana.