Merate, con “Emozioni dal fronte” in mostra la guerra vista con gli occhi di un diciottenne

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Una delle foto inviate da Battista Tocco dal fronte

L’inaugurazione della mostra dedicata a Battista Tocco è in programma il 4 novembre intorno alle 19

Cartoline, lettere e fotografie per raccontare con gli occhi di un soldato diciottenne il fronte sul Monte San Michele del Carso

MERATE – Oltre 120 documenti, tra lettere, cartoline e fotografie inviate dal fronte, per raccontare con gli occhi di un ragazzo di 18 anni il dramma della guerra. Verrà inaugurata giovedì 4 novembre subito dopo la commemorazione ai caduti in piazza degli Eroi la mostra “Emozioni dal fronte di un ragazzo di diciotto anni”, curata da Gabriele Pirovano grazie al prezioso supporto dell’associazione Artelab di Arlate.

Grazie a un meticoloso lavoro di ricerca durato anni, Pirovano, conosciuto in città anche per aver dato alle stampe un libro dedicato alla vita dell’indimenticabile dottor Adolfo Sindoni, è riuscito a recuperare la corrispondenza inviata dal giovane sottotenente Battista Tocco, 48° fanteria, ai suoi familiari dal fronte del Monte San Michele del Carso, dove si trovava a combattere. Una testimonianza genuina e sincera che racconta, con la pelle d’oca che, parola dopo parola, affiora sulla pelle di chi legge, il dramma vissuto da chi, inviato al fronte nel dicembre del 1915, ha toccato con mano la crudeltà e l’inumanità della guerra.

Battista Tocco

Con parole mai troppo dure, limate e ponderate per non incorrere nella censura e non provocare preoccupazioni ai genitori, soprattutto alla madre Isabella, Battista racconta, con un linguaggio forbito e ricco, la sua esperienza di soldato. Un racconto quasi quotidiano che si interrompe nell’estate del 1916, quando nella casa milanese dei Tocco, famiglia benestante trasferitasi al nord dalla Sicilia per motivi di lavoro, non arrivano più notizie di Battista. Il 6 agosto i genitori faranno pubblicare un necrologio sul Corriere della Sera annunciando la scomparsa del caro figlio. Grazie al libro pubblicato nel 1933 dal tenente Passeri intitolato “Monte San Michele e ad altre cronache di guerra”, verranno poi a sapere che Battista è sepolto al sacrario militare di Redipuglia.

“Quella di Battista è una testimonianza toccante ed emozionante” commenta Gabriele Pirovano, che è riuscito a ricostruirne la storia, comune ai tantissimi ragazzi inviati giovanissimi e inconsapevoli al fronte, grazie all’archivio della famiglia Sindoni. Una delle sorelle di Battista Tocco, Amalia, ha infatti sposato Adolfo Sindoni, trasferendosi a vivere poi a Merate, dove sono anche sepolti i genitori e il fratello Cesare (un altro fratello Umberto invece andò a vivere a Roma). La villa meratese di viale Lombardia si è trasformata così nell’archivio di famiglia, conservando anche le cartoline, le lettere e le foto inviate dal giovanissimo Battista dal fronte.

Gabriele Pirovano in occasione della pubblicazione del libro sul dottor Sindoni

“E’ come se Battista ci avesse lasciato un testamento, in cui ho avuto la fortuna di imbattermi”. E’ stato un lavoro lungo, corposo ed emozionante, tra viaggi all’archivio di Stato e una trasferta anche a Redipuglia. Penso che la testimonianza di questo ragazzo sia preziosissima visto che all’epoca erano ben pochi i soldati che sapevano scrivere. La sua corrispondenza è fitta e densa, permettendoci di avere uno sguardo puntuale sulle condizioni e sulle emozioni di migliaia di ragazzi che hanno vissuto la guerra. Seppur mai troppo diretto ed esplicito (Battista non scrisse mai alla madre di essere stato trasferito in trincea proprio per non preoccuparla), le sue lettere restituiscono in maniera nitida e viva la brutalità della guerra, fornendo ai tutti noi un’imperdibile occasione per riflettere.

La famiglia Tocco

Già ospitata ad Arlate nel 2018, in occasione del centenario della fine del primo conflitto mondiale, la mostra verrà ora esposta a Merate. L’amministrazione comunale ha voluto infatti fissare l’inaugurarazione proprio il 4 novembre, dopo la cerimonia civile prevista in Piazza degli Eroi, proprio perché il “4 novembre è la data simbolica che riconosce il sacrificio e il valore dei combattenti della Prima guerra mondiale e di tutti i Caduti per la Patria – puntualizza l’assessore alla promozione culturale Fiorenza Albani – . Tra l’altro, proprio nel corso del Consiglio Comunale tenutosi giovedì 28 ottobre, abbiamo assegnato la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto, che non rappresenta solo un soldato caduto nella grande guerra di cui non si conosce l’identità, ma che rappresenta tutti coloro che hanno dato la loro vita per la Patria senza neppure riuscire ad avere una degna sepoltura. Battista Tocco è certamente uno di questi eroi, che vogliamo ricordare”.

Diverse classi delle scuole dell’istituto comprensivo Manzoni e del Collegio Villoresi si sono già prenotate per visitare la mostra che resterà aperta al pubblico sabato 6, domenica 7 novembre, sabato 13 e domenica 14 novembre dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.