Merate, inaugurata con Ora Basta la mostra “Donne e scienza”

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In Municipio la mostra “Donne e scienza” promossa dal gruppo di associazioni Ora Basta

“Una mostra propone una riflessione sulle donne Stem e sull’accesso al settore scientifico, ritenuto spesso ancora appannaggio degli uomini”

 

MERATE – Una mostra fotografica per raccontare il rapporto tra “Donne e scienza”, mettendo in luce, con le testimonianze di chi si è fatto largo in un mondo declinato troppe volte ancora al maschile, le difficoltà e le resistenze trovate dalle donne che si sono cimentate nello studio delle discipline scientifiche, affermandosi poi in questi settore.

Da questa mattina, sabato, l’atrio del Municipio ospita la mostra “Donne e scienza” realizzata dall’associazione Toponomastica Femminile e proposta dal gruppo Ora Basta nel novero delle iniziative in programma in occasione del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne. L’esposizione resterà esposta fino al 19 novembre tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17.30 e la speranza è che molti meratesi (e non) possano fare capolino in Municipio per scoprire la storia di molte donne che hanno dedicato la propria vita alla scienza. Non solo: l’obiettivo è anche quello di riuscire a proporre una discussione sulla toponomastica, ricordano che per superare gli stereotipi di genere è importante anche far riemergere, attraverso tracce femminile, storie rimosse.

“Inauguriamo oggi una mostra che arriva dal liceo Agnesi e dall’istituto Viganò” ha precisato Franca Rosa, a nome di Merate in Comune, associazione capofila di Ora Basta. “Da anni organizziamo iniziative per spiegare la differenza tra omicidio e femminicidio. Lo scorso anno abbiamo inaugurato la panchina rossa in viale Lombardia, ispirandoci alle esperienze di Osnago e Montevecchia. Quest’anno abbiamo iniziato un ciclo di proposte con l’incontro con Vera Gheno a Robbiate che concluderemo il 27 con lo spettacolo in Auditorium”.

Amalia Bonfanti
Amalia Bonfanti, presidente di L’altra metà del cielo

Amalia Bonfanti, a nome de L’altra metà del cielo, ha posto l’accento sull’importanza di iniziative di sensibilizzazione perché gli episodi di violenza nascono proprio dalla mancanza di rispetto e del riconoscimento del valore delle donne: “Dopo il lockdown si è scatenato il mondo. Basta pensare che nelle case di prima accoglienza che abbiamo in gestione, dove vengono accolte donne e bambini che rischiano la vita, abbiamo accolto, nell’ultimo anno, 23 donne e 27 minori. Anche l’attività allo sportello non si è mai fermata, anzi. Quindi ben vengano tutte le manifestazioni e le iniziative di formazione perché prevenire è meglio che curare”.

Franca Maggioni

Un concetto ribadito anche dall’assessore al Welfare e alle Pari opportunità Franca Maggioni (presente al vernissage insieme alla collega Fiorenza Albani) che, ricordando l’anno terrificante dovuto al Covid, ha sottolineato come su queste “tematiche delicate non possiamo permetterci di stare zitti”. Quanto all’esposizione, Maggioni ha parlato di “una mostra corposa”, invitando a prendersi qualche minuto di tempo per leggere anche i singoli profili senza fermarsi alle fotografie.

Franca Rosa

“L’associazione “Toponomastica femminile” propone diverse mostre sul tema, ma abbiamo scelto di proporre questa perché è stata ospitata prima nell’aula magna Borsellino delle scuole superiori meratesi, dove ha avuto un grande successo – ha concluso Rosa – .  Abbiamo voluto proporre una riflessione sulle donne Stem, scienziate, tecnologhe, ingegnere e matematiche per evidenziare gli ostacoli trovati dalle ragazze all’accesso al percorso scientifico. Resistenze che si trovano ancora oggi, ad esempio, nel settore informatico, che sembra appannaggio esclusivo degli uomini”.