Vent’anni dall’assedio di Sarajevo, il racconto prosegue a Villa Greppi

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Le prossime iniziative de “1992-2022. La Guerra in Casa” del consorzio Brianteo Villa Greppi

Incontri di approfondimento, mostre e un concerto della fanfara balcanica

MONTICELLO –  Dal racconto degli anni dell’assedio di Sarajevo grazie agli scatti memorabili di Mario Boccia ai Balcani Occidentali di oggi; dalla Belgrado nei ricordi della giornalista Marina Lalović alla drammatica attualità di una nuova guerra in Europa, con un incontro dedicato alla storia dell’Ucraina. E poi, in questa seconda e ultima parte di rassegna, due appuntamenti musicali fortemente evocativi.

Dopo il successo dell’inaugurazione dello scorso 2 giugno e dopo aver già ospitato personalità del calibro di Marcello Flores, Azra Nuhefendić, Roberta Biagiarelli e Luigi Ottani, continua la ricca programmazione di “1992-2022. La guerra in casa”, l’iniziativa promossa dal Consorzio Brianteo Villa Greppi, ideata e organizzata dal direttore scientifico Daniele Frisco e in programma nell’Antico Granaio di Villa Greppi, a Monticello Brianza, fino al prossimo 19 di giugno.

Daniele Frisco

Una rassegna pensata in occasione dei trent’anni dall’inizio dell’assedio di Sarajevo e che in questa sua seconda parte – quella che va da sabato 11 a domenica 19 giugno 2022 – ha ancora in cartellone diversi appuntamenti, tutti volti ad approfondire un aspetto delle guerre jugoslave degli anni Novanta e a rintracciarvi elementi utili a comprendere meglio anche ciò che sta accadendo nell’Europa contemporanea.

Innanzitutto, continua a essere visitabile la mostra “Shooting in Sarajevo”, curata da Roberta Biagiarelli e Luigi Ottani e allestita al primo piano dell’Antico Granaio di Villa Greppi. Inaugurata lo scorso 2 giugno e aperta il sabato e la domenica dalle 15.30 alle 18.30 e in occasione di tutti gli appuntamenti della rassegna (a partire da un’ora prima dell’orario dell’evento), l’esposizione è il risultato di un lavoro che dalla primavera del 2015 ha visto Ottani e Biagiarelli tornare negli stessi luoghi da cui i cecchini hanno tenuto sotto assedio per 1.425 giorni Sarajevo e i suoi abitanti, scattando da lì le fotografie oggi in mostra. Un percorso dal forte valore simbolico, capace di evocare nella mente di chi ha scattato e di chi oggi guarda le fotografie l’esperienza di chi, allora, inquadrava per uccidere.

Sarajevo 30 settembre 1993, la ragazza che corre (© Mario Boccia)

Venendo agli altri eventi in cartellone, a inaugurare il primo dei due fine settimana è la musica: in programma per sabato 11 giugno alle 21 nel parco della Villa, infatti, la fanfara balcanica FAN FATH AL con Luca Grazioli, Giacomo Bertazzoni, Simone Cocina, Arturo Monico, Alberto Introini, Emanuele Cossu e Stefano Aresi. Metallo vibrante, ritmi infuocati e scomposti, melodie dense di passione che raccontano storie di amore e morte: un’immersione nei suoni e nelle armonie in un viaggio verso luoghi opposti, ma vicini, lontani e interiori.

Domenica 12 alle 17 ci si addentra negli anni dell’assedio in compagnia di uno dei fotoreporter che meglio l’hanno documentato: Mario Boccia, che lo scorso aprile ha ricevuto la medaglia d’oro della città di Sarajevo proprio per il suo lavoro e i cui scatti saranno presto esposti in maniera permanente al Museo Storico della Bosnia Erzegovina. Durante il pomeriggio verranno proiettate alcune delle sue celebri fotografie, per l’occasione commentate dallo stesso autore. Un modo per ricostruire gli anni dell’assedio attraverso lo sguardo di un osservatore che ha amato e vissuto Sarajevo nel suo momento più drammatico.

Non poteva mancare, all’interno di una simile rassegna di approfondimento, un incontro dedicato all’attualità: in programma per venerdì 17 giugno alle 21, infatti, la presentazione del volume “Capire i Balcani Occidentali. Dagli accordi di Dayton ai giorni nostri” in compagnia della curatrice, docente di lingua russa e traduzione all’Università di Trieste, traduttrice e giornalista Martina Napolitano e della coautrice e ricercatrice presso il Dipartimento di Studi linguistici e culturali comparati dell’Università Ca’ Foscari di Venezia Giustina Selvelli. Un volume, quello al centro della serata, edito da Bottega Errante Edizioni e in cui ricercatori e giornalisti che da anni si occupano della penisola balcanica tracciano una panoramica ricca e aggiornata delle caratteristiche e dei fenomeni che hanno caratterizzato i Balcani Occidentali a partire dal 1995, anno degli accordi di Dayton.

Ma, come anticipato, la rassegna nasce non solo come spunto per indagare le guerre jugoslave degli anni Novanta, ma anche come opportunità per approfondire quanto sta accadendo nell’Europa contemporanea. Così, in un cartellone che sta analizzando diversi aspetti dei quei fatti, trova spazio anche un appuntamento interamente dedicato all’Ucraina e a questa nuova guerra in Europa. In programma per sabato 18 giugno alle 17, infatti, la presentazione del libro “Il destino dell’Ucraina. Il futuro dell’Europa” dello storico Simone Attilio Bellezza. Ricercatore di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Scienze sociali dell’Università di Napoli Federico II, in questo libro, uscito a inizio anno, l’autore anticipava i rischi di un’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia e aiuta a capire le dinamiche che hanno portato all’escalation del conflitto.

Due, infine, gli appuntamenti in cartellone per la giornata conclusiva dell’intera kermesse: quella di domenica 19 giugno. Si parte alle 17 con l’incontro con protagonista Marina Lalović, giornalista e autrice del libro “La cicala di Belgrado” (Bottega Errante Edizioni).

Nata a Belgrado, dal 2000 Marina Lalović vive in Italia e attualmente è parte della redazione esteri di Rainews24, oltre a collaborare con Radio Rai 3. In questo libro ripercorre, tra ricordi e attualità, i quartieri della sua città. Una riscoperta, anche per lei, di quei luoghi lasciati poco prima della caduta del regime di Milošević: un itinerario fatto di musica, cibo, piazze, personaggi, bombardamenti, quotidianità, sempre a cavallo tra lucidità e malinconia, tra razionalità e affetto. Poi, dalle 18.30, musica con il concerto Balkan Express: Armando Illario, Giulia Taccagni, Massimo Latronico, Carmelo Colajanni e Andrea Quaglia propongono un’esibizione che prende il nome dal celebre treno che collegava Vienna a Istanbul. Un viaggio da occidente a oriente, attraverso diverse musiche balcaniche.

Informazioni

Tutti gli incontri sono a ingresso libero e si terranno negli spazi di Villa Greppi, via Monte Grappa 21 – Monticello Brianza. I concerti in cartellone sono a cura del direttore della Scuola di Musica A. Guarnieri del Consorzio Villa Greppi Marco Cazzaniga. Per conoscere il programma completo: www.villagreppi.it.

A questo link è possibile sfogliare il depliant della rassegna: https://ita.calameo.com/read/001106508906dec50e629

Per informazioni e aggiornamenti: www.villagreppi.it, Facebook e Instagram