Oggiono. Antica scoperta durante il restauro della chiesa di Sant’Agata

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OGGIONO – Una scoperta inattesa, risalente addirittura all’epoca dei longobardi, è avvenuto durante l’intervento di restauro delle coperture e delle superfici esterne della chiesa Sant’Agata ad Oggiono.

Nel corso dei lavori si sono individuati sulla parte centrale della facciata due conci lapidei contrapposti di arenaria locale (alti circa 22 cm e lunghi rispettivamente 91 e 122 cm), tagliati con metodo antico, lungo le vene naturali di calcite, sui quali sono presenti incisioni realizzate mediante scalpellature.

“Dette pietre, sicuramente di riuso essendo collocate capovolte, probabilmente furono reimpiegate nelle trasformazioni della chiesa tra il XVII e XVIII sec., quando venne rialzata ed ampliata” spiegano dallo studio di architettura Roberto Spreafico, di Sirone, incaricato dell’intervento.

 

La pietra collocata a sinistra reca una croce greca a quattro braccia, attigua ad una parziale incisione zoomorfa, soggetti ricorrenti negli apparati decorativi di epoca longobarda. La pietra sul lato destro riporta incisa la parola ‘Arioldus’: nome in latino del re Longobardo del VII secolo, più noto come Arioldo o Arioaldo (prese in moglie Gundeberga, figlia di Agilulfo e primogenita della Regina Teodolinda).

“A fianco è scolpito, con la medesima tecnica, un mezzo busto di uomo, risolto in modo molto schematico e sommario con il viso, il busto e due braccia, una mano alzata e l’altra rivolta verso il basso – proseguono gli esperti – L’essenzialità del disegno avvicina all’iconografia di quell’epoca longobarda (vedasi le effigie regali nella monete di quel popolo). Sulla medesima pietra vi è un’ulteriore incisione di un soggetto zoomorfo di difficile interpretazione. Le ricerche in corso potranno rivelare ulteriori informazioni e novità”.