Confcommercio Lecco: “È una manifestazione tra le più rilevanti con un seguito importante: non possiamo permetterci di perderla!”
LECCO – Cresce la preoccupazione nel Lecchese per il possibile addio del Nameless Music Festival al territorio che lo ha visto nascere. Le parole di Alberto Fumagalli, ideatore dell’evento, hanno lanciato un segnale forte: l’edizione 2025 sarà l’ultima in Brianza, dopo il trasferimento da Lecco prima e dalla Valsassina poi. E per il futuro? Tutto è ancora da scrivere.
Nel frattempo, dal mondo economico lecchese si alza un coro unanime: il Nameless non deve andarsene. A schierarsi con decisione è anche Confcommercio Lecco, che attraverso il direttore Alberto Riva lancia un appello chiaro: “Si tratta di un evento importante che ha ricadute significative sul territorio, in primis per l’indotto generato in diverse attività come alberghi e altre realtà legate all’ospitalità e non solo. È una manifestazione tra le più rilevanti con un seguito importante: non possiamo permetterci di perderla!”.
Le parole di Riva non lasciano spazio a interpretazioni. Il timore di veder sfumare una delle manifestazioni musicali più seguite d’Italia — capace di attirare fino a 90mila persone nell’ultima edizione — si accompagna a una riflessione più ampia sulla vocazione turistica del territorio: “Sarebbe incomprensibile non riuscire a offrire una soluzione al team guidato da Alberto Fumagalli. La location? Sarebbe decisamente suggestivo riportarla a Lecco dove è nata, ma lo ripeto, l’importante è che rimanga nel nostro territorio. Ce lo chiedono le imprese, ma soprattutto i tanti giovani che da anni prendono d’assalto il Nameless”.
Le parole arrivano in un momento in cui il futuro del festival è ancora incerto e le istituzioni locali devono decidere se e come intervenire. “La nostra provincia ha bisogno anche di un turismo che gravita intorno ad eventi musicali o sportivi e in futuro anche congressuali — aggiunge Riva — Non possiamo fare affidamento sul ‘mordi e fuggi’ primaverile-estivo né sugli eventi milanesi. Dobbiamo essere attrattivi e proposte come quelle del Nameless, oggettivamente, sono attrattive. Chiediamo alle istituzioni uno sforzo per dare una risposta agli organizzatori del festival”.
Il messaggio è chiaro: il Nameless non è solo musica, è anche un motore economico e sociale che il Lecchese non vuole perdere.