Gigi Pozzoni de’ “I Picétt del Grenta” premiato “Maestro del Folklore Lombardo”

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Gigi Pozzoni (PIcett del Grenta)
Gigi Pozzoni (PIcett del Grenta) premiato come “Maestro Benemerito del Folklore Lombardo 2025”

Il riconoscimento gli è stato conferito durante il 19° raduno regionale della Federazione Italiana Tradizioni Popolari

“Finché avrò forze non lascerò i Picétt, perché voglio vederli proseguire nel mantenere viva la tradizione”

La passione per la tradizione non si spegne con l’età. Anzi, si rafforza. Ne è la prova vivente Pierluigi “Gigi” Pozzoni, che domenica sera ha ricevuto uno dei più alti riconoscimenti nel mondo del folklore lombardo. Durante il 19° raduno regionale della Federazione Italiana Tradizioni Popolari (FITP), andato in scena a Ponte Lambro, Gigi è stato insignito del titolo di “Maestro Benemerito del Folklore Lombardo 2025”.

Un applauso lungo e sentito ha accompagnato il momento della premiazione. Emozione viva, occhi lucidi e una comunità intera riunita per rendere omaggio a chi, da decenni, si fa custode e promotore instancabile della cultura popolare brianzola.

Nel comunicato ufficiale, il comitato regionale FITP ha voluto riconoscere “una vita spesa al servizio della cultura popolare e delle tradizioni della Brianza”, sottolineando come Pozzoni abbia dimostrato fin da giovane una passione autentica per la musica. E non una passione qualunque: quella che nasce dall’ascolto, dalla trasmissione orale, dal cuore. Con il tempo, ha sviluppato straordinarie capacità interpretative, diventando un interprete capace di restituire emozioni sincere attraverso il suono.

Figura storica del gruppo “I Picétt del Grenta”, Gigi è il riferimento indiscusso per la sezione dei contrattempi. Strumento simbolo del gruppo, da sempre, è il flauto di Pan, suonato con maestria e sentimento per evocare paesaggi, storie e atmosfere delle valli brianzole. Gigi non solo lo suona, ma lo insegna alle nuove generazioni, portando avanti con pazienza e passione un sapere antico.

Da decenni partecipa con entusiasmo a trasferte, concerti e appuntamenti culturali in tutta Italia e non solo. Tra i momenti più significativi della sua carriera folkloristica, l’udienza con Papa Giovanni Paolo II nella Sala Nervi in Vaticano, nel 1989, resta scolpita nella memoria di chi c’era.

Dal 2006, ricopre anche la carica di vicepresidente del gruppo. Un ruolo che svolge con dedizione costante, offrendo sostegno al presidente e al direttivo con uno stile di leadership sobrio e generoso. Ma il suo impegno va ben oltre il palcoscenico: Gigi è anche promotore della storica “festa alpina” di Valgreghentino, curatore della sede dell’associazione e guida dei più giovani, cui trasmette non solo l’amore per la musica, ma anche i valori della condivisione e del rispetto per le radici.

Chi lo conosce lo descrive come un uomo dal cuore grande, capace di trasformare la propria casa in un rifugio per musicisti e amici provenienti da ogni angolo d’Italia ed Europa. È questo spirito di accoglienza, unito all’instancabile opera di trasmissione di usi, dialetti e valori come il dialogo e la pace, che ha reso il suo esempio prezioso non solo per la Brianza, ma per tutta la comunità folkloristica lombarda.

La cerimonia si è svolta sabato 28 giugno a Ponte Lambro, ma l’eco dell’evento continua a risuonare. Anche perché Gigi, nonostante l’età e qualche acciacco, non ha alcuna intenzione di rallentare. “Finché avrò forze non lascerò i Picétt, perché voglio vederli proseguire nel mantenere viva la tradizione”, ha dichiarato, ricevendo un lungo abbraccio corale.

Una promessa, più che una frase. Pronunciata con quella semplicità tipica di chi non cerca riconoscimenti, ma li riceve perché se li è guadagnati. Sul campo, nota dopo nota, con il suono inconfondibile di un flauto che racconta storie senza tempo.